Reddito di cittadinanza e falsi invalidi: 7,5 miliardi all’anno rubati allo Stato

di Riccardo Galli
Pubblicato il 18 Ottobre 2021 - 10:52 OLTRE 6 MESI FA
Reddito di cittadinanza e falsi invalidi: 7,5 miliardi all'anno rubati allo Stato

Reddito di cittadinanza e falsi invalidi: 7,5 miliardi all’anno rubati allo Stato FOTO ANSA

Reddito di cittadinanza e falsi invalidi: più o meno 15 miliardi, 15 miliardi di euro in due anni. Fanno 7,5 miliardi all’anno. Tanto si sono rubati gli italiani che, anche in tempo di pandemia, hanno pensato bene di migliorare prestazioni che già in tempi normali erano da record. Anzi, hanno sfruttato l’allargarsi dei cordoni della borsa della spesa pubblica per rubare ancor di più. Circa 6 di quei 15 miliardi sono stati sottratti nel settore degli appalti, altri 8 – la fetta più consistente – sono il danno erariale imputabile ai dipendenti della pubblica amministrazione e il resto, come si dice, mancia, frattaglie varie di ruberie enormi che alla luce delle prime due voci sembrano, invece, minuzie.

I dati, per alcuni versi letteralmente incredibili, si riferiscono ad un periodo di tempo inferiore a 2 anni, dal gennaio 2020 ad agosto 2021, e sono quelli contenuti nell’ultimo rapporto della Guardia di Finanza e riportati dal Corriere della Sera. Numeri che spacchettati per i mesi presi in esame parlano di 750 milioni sottratti, rubati alle casse pubbliche ogni 30 giorni. Tanto per dare un parametro, Confindustria quando segnalava pochi giorni fa una ripresa dell’economia italiana superiore alle attese in grado di dare margini di manovra ampi al governo nella prossima legge di bilancio, parlava di una possibilità di spesa di 23 miliardi. Considerandola ottima e superiore alle attese.

Falsi invalidi, furbetti del reddito di cittadinanza

Sono quelli che incassano il suddetto reddito senza averne diritto e quelli che incassano, invece, la pensione dei parenti morti. E poi i medici che lavorano privatamente ma risultano in servizio in una struttura pubblica, i funzionari pubblici infedeli e corrotti che incassano tangenti per agevolare le imprese nell’aggiudicazione degli appalti. E ancora, i finti poveri che oltre al reddito di cittadinanza riescono ad ottenere tutti i bonus previsti pur avendo un reddito largamente superiore a quello minimo.

Ruberie varie, furti grandi e piccoli, sprechi di tutti i tipi. E’ un insieme eterogeneo ed enorme quello che concorre ad arrivare ai 15 miliardi persi e che spazia da nord a sud della Penisola. A Messina 260 cittadini hanno chiesto e ottenuto i ‘buoni spesa’, il ‘sostegno alle locazioni’ e i ‘buoni baby sitting’ senza avere i requisiti. A Velletri sono stati scoperti 21 persone che percepivano somme dovute a soggetti deceduti anche più di dieci anni fa. A Bologna, grazie all’autocertificazione, 154 famiglie prendevano ‘buoni spesa’ per 600 euro al mese “dichiarando di essere indigenti mentre avevano regolare impiego, oppure il reddito di cittadinanza, l’indennità di disoccupazione, prestazioni sociali agevolate”.

Qualche singolo caso

Stesso sistema a Napoli, dove però i beneficiari erano oltre 700. A Civita Castellana, in provincia di Viterbo, 16 medici che risultavano in servizio in ospedale svolgevano invece attività privata nel Poliambulatorio privato. A Roma
sono stati denunciati 141 medici e paramedici “per aver permesso ad amici e parenti di eseguire accertamenti diagnostici completamente gratuiti e senza seguire le ordinarie liste di attesa”.

Il tutto, spesso, con l’aiuto e lo zampino della criminalità organizzata. A Reggio Calabria molte delle 300 persone denunciate per aver percepito le somme sono “‘ndranghetisti organici alle maggiori cosche della locride”. A Palermo su 1.400 percettori abusivi che hanno sottratto un milione e 200 mila euro allo Stato “145 hanno precedenti condanne per mafia”. Ed è proprio la criminalità ad aver gestito le “1.532 domande presentate nel 2020 da stranieri abitanti a Genova, ma privi dei requisiti necessari” che sono riusciti a guadagnare 3 milioni e 500 mila euro.

Un mare magnum a cui i controlli cercano di dare una forma e un argine

Evidentemente con un non enorme successo. Oltre 65.000 controlli e 12 mila fascicoli aperti per delega dei magistrati penali, circa 1.700 per la Corte dei conti, sempre negli ultimi 2 anni. “Un impegno straordinario” perché, ha spiegato il generale Giuseppe Arbore, capo del Reparto che dispone e coordina le verifiche, “la platea già rilevante dei soggetti destinatari di risorse pubbliche è aumentata enormemente con il Reddito di cittadinanza e si è ulteriormente accresciuta con le misure previste dai decreti ‘Sostegni’ e ‘Ristori’”.