Redditometro. Max 20% di differenza tra dichiarato e presunto, una volta

Pubblicato il 1 Febbraio 2012 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Entro giugno il redditometro sarà operativo. Il segugio stana evasori guidato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Befera aspetta solo il software definitivo per cominciare a correre e fiutare patrimoni occultati al Fisco. Il nuovo redditometro si fonda sulla presunzione che quanto viene speso nel periodo di imposta sia stato finanziato con redditi posseduti nello stesso periodo. Si basa sull’analisi di più di 100 voci di spesa. E’ stato messo a punto analizzando i dati di oltre 22 milioni di famiglie, pari a 50 milioni di persone. Lo scollamento, la differenza tra reddito presunto dal redditometro e il reddito dichiarato non potrà essere superiore al 20% . In effetti lo strumento sarà tecnologicamente più avanzato ma anche più severo: prima lo scostamento ammesso era del 25% e doveva essere accertato per due volte. Da giugno basterà sgarrare una volta sola per essere sottoposti ad accertamento.

Però, servirà anche come strumento preventivo, non solo nella funzione di deterrenza: per incentivare la tax compliance (conformità, correttezza fiscale) il contribuente potrà consultare un software che non necessita di installazione messo a disposizione dalla Agenzia delle Entrate per verificare quale sia il reddito da dichiarare onde evitare la Finanza in casa, in ufficio, in azienda. Infatti il redditometro “indaga” sul reddito complessivo del contribuente persona fisica e vale per qualunque tipologia di reddito (dipendente, autonomo, impresa), un grande aiuto di semplificazione per il fisco.

I calcoli “ragionati” dal redditometro partono dalla considerazione di tutte le spese di un certo tipo a conoscenza del Fisco moltiplicate per dei coefficienti legati alla classe attribuita al contribuente, sulla base di tre caratteristiche: composizione familiare, età, area geografica. Le voci di spesa comprendono varie tipologie. L’abitazione e il tenore di vita: collaboratori domestici, arredi, energia, telefono. I mezzi di trasporto: auto, moto, elicotteri, yacht. La spesa previdenziale: sanità privata, polizze assicurative, contributi pensionistici. L’istruzione: scuole, master, corsi privati. Il tempo libero: pay tv, spettacoli, viaggi, fitness. Il lusso: orologi, vestiti, opere d’arte, gioielli. Infine gli investimenti: fondi immobiliari, conti in deposito vincolati, valuta estera.