Spegni il referendum nucleare, si accende “radioattiva” la centrale dei Responsabili

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 19 Aprile 2011 - 17:05 OLTRE 6 MESI FA
domenico_scilipoti

Domenico Scilipoti (Lapresse)

ROMA – Spegni un referendum, si accende uno Scilipoti. Togli di mezzo il nucleare e diventa “radioattiva” la centrale dei Responsabili. E’ il bilancio di una giornata di governo. Alla voce “attivi” c’è la “abrogazione di tutte le norme” per l’installazione in Italia di centrali nucleari. Che centrali nucleari in Italia non si sarebbero fatte era più che chiaro dopo Fukushima: nessun “territorio” le avrebbe mai volute. Il governo aveva risposto con la moratoria di un anno, insomma ci pensiamo sopra dodici mesi e soprattutto aspettiamo passi, se mai fosse passata, la tempesta di un’opposizione di massa. Ora si “aboliscono tutte le norme”. Perché? Perché si aboliscono oggi e contemporaneamente si scrive nel testo che abolisce che tra un anno caso mai si riscrivono? Forte è il sospetto, anzi l’indizio che più che togliere di mezzo il nucleare che già era quasi fuori questione o cimunque fuori agenda, si sia voluto togliere di mezzo il referendum di giugno. E prendere così più “piccioni con una fava”.

Primo “piccione”: evitare una imbarazzante campagna referendaria sul nucleare. I partiti di governo avrebbero invitato a votare sì alle centrali? In quel caso sarebbero andati contro vento. E avrebbero messo la firma sotto una probabile sconfitta. Oppure i partiti di governo avrebbero invitato a votare no alle centrali? Smentendo se stessi? Oppure avrebbero lasciato una pavida libertà di voto ai loro elettori? Comunque lo giri questo referendum era un fastidio, meglio in ogni caso toglierlo di mezzo. Abrogate le norme, “gabbato” il referendum.

Secondo “piccione”: al referendum sul nucleare la gente andava a votare, insomma faceva probabilmente quorum, quello che rende validi i referendum se vota il cinquanta per cento più uno degli aventi diritto. Andava a votare sul nucleare e, trovandosi al seggio, caso mai votava anche sull’altro referendum, quello sul legittimo impedimento. Cosa questa sì imbarazzante, visto che quello sul legittimo impedimento è un referendum di fatto contro l’idea e la pratica di giustizia che Berlusconi difende e propugna. Il referendum sul nucleare poteva far da “traino” a quello sulle leggi dette ad personam, meglio staccare il “traino” più forte e lasciare solo quello, più debole, del referendum sull’acqua. Il secondo “piccione” consente insomma che a votare a giugno si sentano chiamati l’elettorato di Idv, di Vendola, del Pd e finita lì. Se c’era quello sul nucleare a votare ci andava anche la gente meno politicizzata.

Dunque fin qui un buon bilancio di giornata, con una robusta voce “attivi”. Alla voce “passivi”, o meglio “debiti”, c’è la fuoriuscita di radiazioni di impazienza da parte dei Responsabili. Sono una ventina o giù di lì, sono parlamentari e fanno la maggioranza che sostiene il governo. Senza di loro i 314 voti alla Camera non ci sono. I Responsabili, alcuni eletti nelle liste dell’Idv, altri in quelle del Pd, altri in quelle del centro destra, non hanno mai sentito il bisogno di spiegare, di fornire i connotati del loro programma e identità politica. Hanno solo detto con chiarezza: noi teniamo in piedi il governo Berlusconi. E lo hanno fatto, lo stanno facendo. Con un elemento di programma chiaro ed esplicito: entrare al governo come ministri, vice ministri o sotto segretari. Ora hanno detto: “Noi al governo entro Pasqua”. Cioè entro tre giorni al massimo. Vogliono il regalo di Pasqua, è da Natale che aspettano. E’ una “radiazione” che comimcia a fumare. E per calcolo e istinto di sopravvivenza Berlusconi deve fermare questa fuga radiottiva. Saranno i Responsabili assunti al governo, ascenderanno al governo come si addice alla ricorrenza pasquale. L’unico problema che resta è che sono una processione, ben più dei due soli ladroni che accompagnarono Gesù.