Riforma lavoro: collaboratori e partite Iva, via paletti. Il piano Giovannini

Pubblicato il 21 Maggio 2013 - 17:18 OLTRE 6 MESI FA
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Enrico Giovannini, ministro del Lavoro (foto Ansa)

ROMA – Riforma del lavoro: il progetto del ministro Enrico Giovannini prevede anche la semplificazione dei rapporti di collaborazione “non dipendente”. Ovvero, rimuovere i paletti messi da Elsa Fornero al cosiddetto “popolo delle partite Iva“. Lo scrive Isidoro Trovato sul Corriere della Sera.

Spieghiamo: un collaboratore non può svolgere più di 8 mesi di lavoro presso lo stesso datore di lavoro. E non può ricevere dal datore di lavoro “occasionale” più dell’80% totale del suo fatturato annuo. Tradotto: se il collaboratore dichiara 10 mila euro in un anno, non può dichiarare di averne ricevuti più di 8mila dallo stesso datore. Altrimenti risulta lavoratore dipendente.

Questa norma era stata pensata dalla Fornero per evitare i rapporti di lavoro “mascherati” (quelli cioè di dipendenti pagati come collaboratori, in modo che il datore risparmiasse sulle tasse).

Ma questa norma non piace né, ovviamente, agli imprenditori, né (scrive Trovato) al “popolo delle partite Iva”, perché riduce le opportunità lavorative e favorisce il pagamento in nero (per esempio un imprenditore anziché pagare 12 mesi “regolari”, può pagarne fino a 8 “in chiaro” e gli altri “in nero”, oppure può decidere di lasciare a casa il lavoratore).