Rinvio cartelle esattoriali e nuovi ristori: Governo lo fa lo stesso, decreto settimana prossima

di Alessandro Avico
Pubblicato il 27 Gennaio 2021 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA
Rinvio cartelle esattoriali e nuovi ristori: Governo chiude lo stesso, decreto settimana prossima

Rinvio cartelle esattoriali e nuovi ristori: Governo chiude lo stesso, decreto settimana prossima (Foto Ansa)

Nonostante le dimissioni di Conte e la fine del Governo, l’esecutivo vuole portare avanti lo stesso e a qualunque costo i nuovi ristori e il rinvio delle cartelle esattoriali. I due interventi possono essere varati nonostante le dimissioni dell’esecutivo Conte perché sono considerati atti correnti. Quindi per la settimana prossima è atteso un nuovo decreto che contenga entrambe le misure.

Il rinvio delle cartelle esattoriali è cosa fondamentale perché il congelamento disposto il 14 gennaio vale solo fino a fine mese, quindi senza interventi da lunedì gli atti del Fisco ricominceranno a partire. L’altra urgenza sono gli ulteriori aiuti alle attività economiche da inserire nel decreto Ristori 5. Provvedimento che rientra nelle facoltà dell’esecutivo dimissionario ma ancora in carica per la chiusura degli affari in corso. 

Rinvio cartelle esattoriali, qualche giorno in più non cambia

Anche se il decreto con la proroga del rinvio delle cartelle esattoriali dovesse arrivare dopo lunedì primo febbraio, poco importa. Questo perché il Fisco non farà partire tutte le cartelle (sono quasi 50 milioni) lo stesso giorno per tutti gli italiani. Sarà una partenza lenta e graduale, diluita negli anni addirittura. 

La proroga arriverà e tra lunedì, martedì e mercoledì cambia poco. Sarebbe cambiato molto invece se il Governo dimissionario non avesse fatto nulla. Non rinnovare il rinvio delle cartelle infatti è chiaramente un qualcosa che il Governo non avrebbe voluto. Primo per non dover andare a toccare i bilanci di famiglie e commercianti italiani già bastonati dal Covid. Secondo perché significherebbe file agli sportelli dell’agente della riscossione e ancora prima alle Poste per ritirare le raccomandate, il tutto in piena pandemia. 

Un unico decreto la prossima settimana

Il primo provvedimento sul tavolo del governo è l’ultimo decreto Ristori, il quinto. Era già in rampa di lancio e il Governo ha già chiesto e ottenuto con l’ok di maggioranza e opposizione lo scostamento di bilancio da 32 miliardi. Si tratta di un atto che il governo potrebbe varare perché rientra nella categoria delle misure necessarie “per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid 19 e ogni relativa conseguenza”.

Il governo non ha fermato il lavoro sul provvedimento, che non solo prevedrebbe aiuti a molte categorie penalizzate dalle restrizioni anti-Covid, ma anche un ampliamento di altre 18 settimane delle possibilità di cassa integrazione Covid. I tempi delle consultazioni rendono però improbabile che le norme possano arrivare già con il Consiglio dei ministri di domenica. Se ne riparla la prossima settimana quindi.

Nello stesso decreto quindi ci saranno i ristori e la proroga per il blocco delle cartelle esattoriali. Si tratta di 50 milioni di atti che, dopo lo stop di fine anno, sono stati congelati fino a tutto gennaio, in pratica ancora per pochi giorni. Il Governo lavorava inizialmente all’idea di introdurre non solo uno scaglionamento delle cartelle ma anche una nuova rottamazione per alleggerire i contribuenti e gli uffici dalle piccole richieste in questo periodo di crisi. Bisognerà vedere se questo sarà ancora possibile o si sceglie la via di una proroga con la possibilità di introdurre queste regolarizzazioni in sede parlamentare.