Risparmio: le famiglie italiane alla frutta. Ma nessuno si alza da tavola

Sergio Carli
Pubblicato il 29 Marzo 2011 - 15:46 OLTRE 6 MESI FA

ROMA-Che si facesse fatica a risparmiare non c’era bisogno di leggerlo sui giornali e grazie alla Confcommercio che ha fatto i conti generali ma quelli di casa sua ognun li conosce e purtroppo coincidono. Quello che facciamo fatica a sapere e che purtroppo nessuno ci dice è che risparmiando, per forza e non per scelta, sempre meno stiamo per cambiare i connotati al futuro, neanche tanto prossimo, dell’economia, della società e anche della nostra famiglia. Nessuno ci dice che il guaio grosso in arrivo non è tanto che si risparmia di meno, che quanto a risparmio siamo alla frutta. Il guaio è che, anche se siamo alla frutta, non ci si alza da tavola, dalla tavola delle abitudini a lavorare, produrre, spendere, studiare, investire come prima, come sempre.

Venti anni fa, nel 1990, il risparmio medio italiano era il 23 per cento del reddito. Ora è il 9 per cento e ovviamente si parla di media perché c’è chi non risparmia neanche un euro. In “soldoni” la media di risparmio era allora calcolabile in 4.000 euro e ora in 1.700 euro annui. Nello stesso periodo più o meno, negli ultimi diciotto anni, i consumi sono cresciuti del 18 per cento. Insomma con buona parte del risparmio accumulato ci siamo pagati i consumi crescenti. E soprattutto le famiglie hanno finanziato, anzi mantenuto in vita, i loro figli che lavorano, quando lavorano a mille e poco più euro al mese. Fin qui tutto ovvio e comprensibile.

Meno ovvio è che nessuno voglia appunto “alzarsi da tavola”. Il risparmio in diminuzione diminuisce appunto perchè è poca, molto poca la nuova ricchezza prodotta dal sistema paese. Se “consumi” cento, hai accumulato mille e produci ricchezza cinquanta in venti anni non hai più un soldo. Sta succedendo lo stesso al paese. Per produrre più ricchezza però devi cambiare modo di investire, studiare, lavorare, produrre. Ma nessuno lo vuol fare, anzi tutti difendono quel che hanno sempre fatto nel modo in cui lo hanno sempre fatto. Mangiarsi il risparmio non è nessariamente follia o peccato economico, lo diventa quando insieme al risparmio si addenta e si mastica anche il futuro. Ecco, appunto.