La rivolta in Libia spinge il petrolio a 105 dollari al barile: forniture a rischio

Pubblicato il 21 Febbraio 2011 - 16:46 OLTRE 6 MESI FA

TRIPOLI – La Libia in rivolta fa schizzare il petrolio a 105 dollari al barile. Sui mercati future il Brent, il benchmark per i prezzi nel vecchio continente,è scambiato a questo prezzo, mentre resta invece molto meno caro il Wti, benchmark solo per il nord america, che sale ma è scambiato a 88 dollari al barile.

Adesso tra Tripoli e Bengasi si rischia il tracollo in una guerra civile e sono a rischio le forniture libiche. Il Paese è il quarto produttore di petrolio in Africa dopo Nigeria, Algeria e Angola, con quasi 1,8 milione di barili al giorno e riserve valutate in 42 miliardi di barili ed è membro dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec).

Secondo l’agenzia americana di informazione sull’energia (Eia), nel 2009 la Libia era il quarto produttore africano con 1,789 milione di barili al giorno, dietro Nigeria (2,211 milioni), Algeria (2,125 milioni) e Angola (1,948 milioni). Esporta gran parte del greggio verso i paesi europei, tra cui Italia, Germania, Spagna e Francia.