Rottamazione cartelle: cosa rischia chi non paga entro oggi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Dicembre 2017 - 06:56 OLTRE 6 MESI FA
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Rottamazione cartelle: cosa rischia chi non paga entro oggi

ROMA – Ultimo giorno per la rottamazione delle cartelle Equitalia. Oggi infatti è l’ultima data utile per effettuare il pagamento delle rate 2016 scadute e non versate a luglio, settembre e novembre 2017. Chi non paga entro oggi perde tutti i vantaggi della rottamazione. Per rimettersi in corsa non è necessario presentare alcuna istanza, ma è sufficiente effettuare il versamento, senza oneri aggiuntivi e senza comunicazioni all’Agenzia delle entrate-Riscossione, utilizzando i bollettini ricevuti con la “Comunicazione delle somme dovute”.

Cosa rischia chi non paga entro oggi?

In caso di mancato, insufficiente o tardivo versamento dell’unica rata, ovvero di una rata di quelle in cui è stato dilazionato il pagamento delle somme, la rottamazione cartelle non produce effetti e riprendono a decorrere i termini di prescrizione e decadenza per il recupero dei carichi oggetto della dichiarazione. In questo caso, i versamenti effettuati sono acquisiti a titolo di acconto dell’importo complessivamente dovuto a seguito dell’affidamento del carico e non determinano l’estinzione del debito residuo, di cui l’agente della riscossione prosegue l’attività di recupero e il cui pagamento non può essere rateato. In altre parole si perdono i vantaggi della rottamazione.

Quali sono i benefici della rottamazione?

Con la prima rottamazione, i contribuenti hanno potuto estinguere i debiti affidati all’agente della riscossione negli anni dal 2000 al 2016. In questo modo, hanno beneficiato di abbattimenti consistenti, alcune volte di importo superiore al 50%, grazie alla cancellazione delle sanzioni e dei relativi aggi, degli interessi di mora e di dilazione, e delle altre sanzioni e somme aggiuntive, cioè degli accessori dovuti sui ritardati od omessi pagamenti dei contributi previdenziali.

Come si paga il conto della rottamazione.

Per chi ha scelto di pagare a rate, il 70% delle somme dovute deve essere versato nell’anno 2017 e il restante 30% nel 2018. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi del 4,5% annuo, da calcolare a partire dal 1° agosto 2017. Il pagamento dell’importo da versare in ciascuno dei due anni è effettuato in rate di pari ammontare, nel numero massimo di tre nel 2017 e due nel 2018. Per il 2017, la scadenza delle singole rate è fissata nei mesi di luglio, settembre e novembre, tenendo conto che le tre rate in scadenza nel 2017 sono “regolari” se pagate entro il 7 dicembre 2017; per il 2018, la scadenza delle rate è fissata nei mesi di luglio (la scadenza di aprile è stata prorogata a luglio) e settembre.