Rottamazioni, stralci…due su tre prendono lo sconto e scappano. Pace fiscale culla del non si paga: 35 mld (finora)

Quattro milioni di contribuenti dal 2016 ad oggi hanno aderito a rottamazioni e stralci delle cartelle esattoriali, si sono impegnati, in cambio di sconti e rateazioni, a versare 53 mild di tasse non pagate. Ne hanno pagati 18. Pagando una rata o due e poi basta, aspettando... nuova pace fiscale.

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 8 Agosto 2022 - 09:25 OLTRE 6 MESI FA
Rottamazioni, stralci...due su tre prendono lo sconto e scappano. Pace fiscale culla del non si paga: 35 mld (finora)

Rottamazioni, stralci…due su tre prendono lo sconto e scappano. Pace fiscale culla del non si paga: 35 mld (finora) FOTO ANSA

Rottamazioni, stralci, rinvii con sconto sull’importo: dal 2016 è la normalità (ribadita varie volte da governi e Parlamenti) per le cartelle esattoriali, cioè per le tasse non pagate. Dal 2016 viene applicato quello che è l’argomento forte di un buon senso che però purtroppo risulta presunto. Dal 2016 si propone a chi ha tasse e/o contributi o altra forma di debito con il Fisco di pagare con lo sconto. Paga, ti faccio lo sconto. Paga con lo sconto e a rate è la proposta dello Stato. Proposta conforme a quello che è il ragionamento caratteristico della destra politica: sconto sulle tasse da pagare equivale a più gente che paga. Insomma u pagare meno pagare tutti raggiunto per vie appunto di rottamazioni, rateazioni, sconti…

Messaggio ricevuto: non si paga

Circa quattro milioni di contribuenti italiani dal 2016 ad oggi si sono avvalsi, hanno aderito a rottamazioni, stralci e simili. Di questi quattro milioni il 66 per cento, due contribuenti su tre, hanno incassato lo sconto sull’importo della cartella esattoriale conseguente all’adesione, hanno chiesto e ottenuto rateazione della cartella diminuita di importo, hanno pagato una o due rate e poi…sono spariti. Spariti, non hanno più pagato. Il messaggio ricevuto da anni e anni di rottamazioni e stralci a grande maggioranza è stato interpretato come un non si paga: se il non pagare primigenio genera sconto e rinvio, allora un non pagare ribadito e ripetuto avrà la stessa sorte. Quindi per due contribuenti su tre è apparso conveniente e possibile accattare dallo Stato lo sconto e solo quello sulle tasse non pagate. In nome del: per pagare (e morire) c’è sempre tempo e soprattutto c’è uno Stato che te lo fa fare, anzi promette di aumentare lo sconto.

Miliardi 35, sottratti con destrezza

Da rottamazioni e stralci dal 2016 ad oggi, dal patto che i cittadini contribuenti hanno sottoscritto con lo Stato (mi fai lo sconto e le rate e io pago) dovevano venire a conti fatti 53 miliardi. Ne sono arrivati 18. Trentacinque i miliardi sottratti con destrezza, la destrezza di pagare una rata o due e poi sparire. Tanto… Tanto arriveranno nuove e più indulgenti rottamazioni e stralci e quel che sia…

La pace fiscale

Bella immagine quella della pace fiscale, la Destra, in particolare Salvini la porta in ostensione e la oppone all’immagine, storta se non addirittura torva, di una sinistra elettoralmente folle che tresca con ipotesi di tassazione ulteriore sul suo elettorato (il ceto medio) e perora di esentare dalle tasse i già esentati (che peraltro votano Lega o Meloni). Pace fiscale dà l’idea dell’una volta per tutte: tra Fisco e contribuente moroso si stabilisce una cifra ridotta da finalmente e definitivamente pagare e…pace! Ma nella realtà la cosiddetta pace fiscale viene usata come la culla del non ti pago, non quello di ieri e neanche quello di domani. La pace fiscale per come l’hanno fin qui praticata due contribuenti morosi su tre è una resa unilaterale del fisco: ti devo mille, me lo sconti a 700 in decine di rate, viene 35 per ogni rata, ti pago le prime due, cioè 70. E poi smetto di pagare perché so che arriverà altra rottamazione o addirittura pace fiscale e i 630 che ora ti devo diventeranno 400 in 30 rate. E quindi ricomincio la giostra.