Tariko, lo zar di Gancia: “Conosco Berlusconi. Ma non siamo amici”

Pubblicato il 19 Dicembre 2011 - 14:43 OLTRE 6 MESI FA

Roustam Tariko

MILANO – “L’ Italia è una macchina da soldi, per me”: lo dice Roustam Tariko, 49 anni, miliardario russo fresco dell’acquisto del 70 per cento di Gancia, azienda leader dello spumante, in una conversazione con il Corriere della Sera.

“Del vostro Paese mi piacciono altre cose. La lingua, il mare, l’ insalata, gli spaghetti, i buoni vini”, dice, “I miei ristoranti preferiti sono il Pedrinelli di Porto Cervo e La Bice a Milano”. In Sardegna Tariko ha anche comprato una villa, ovviamente in Costa Smeralda. E’ Villa Minerva, acquistata da Veronica Lario in Berlusconi nel 2004 per 15 milioni di euro.

Del resto è lui stesso a dirlo: “Nella mia vita ho guadagnato parecchio” dice citando la rivista Forbes che lo piazza come ventesimo uomo più ricco di Russia, con un patrimonio stimato in 1,9 miliardi di dollari. Un patrimonio acquisito grazie al più russo dei prodotti, la vodka. Tariko è infatti il proprietario della Russian Standard, vodka di alta qualità, oltre che della Russian Standard Bank, creata, dice al Corriere, “per aiutare i russi a migliorare lo stile di vita e a trasformare le aspirazioni in realtà”.

Fu proprio l’Italia a fare di Tariko un uomo ricco: nel 1989 “ero uno studente di Economia e commercio, come molti giovani, cominciai a darmi da fare. Ma la fortuna volle che in 9 mesi guadagnai quanto altri in 10 anni. Cinque-diecimila dollari al mese. Attraverso la Business Tour, un’ agenzia di Torino, che contattai quasi casualmente, per conto della Cooperativa di servizi presso cui lavoravo. Questi mi dissero: “Se riesci a trovare camere d’ albergo in Russia per i nostri clienti italiani diventerai molto ricco”. Mi spiego: a quell’ epoca gli hotel internazionali erano pochissimi e superaffollati. Gli altri ospitavano soltanto i locali. Grazie a me, gli italiani entrarono anche nei nostri alberghi”.

“Successivamente, ripetei la stessa operazione con Ferrero, Martini&Rossi, Campari-Cinzano. Qui, invece di persone e alberghi, rifornivo di prodotti i negozi russi. Prodotti che, poi, andavano alle stelle nel mio Paese”.

Nel 1990, Tariko fa il suo primo viaggio in Italia. Pochi anni dopo, in Sardegna conosce Silvio Berlusconi: “Non siamo diventati amici”, puntualizza, ma “di certo è simpatico. Ricordo il suo anticomunismo, un’ ossessione quando parlavamo. Ma siccome sono anticomunista anch’ io, non c’ erano problemi”.