ROMA – Un accordo con la Svizzera entro maggio. Non un annuncio ma un auspicio quello espresso dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Maggio perché in quel mese, in Svizzera, ci sarà Giorgio Napolitano e Saccomanni, al termine dell’incontro con la consigliera federale svizzera, Eveline Widmer-Schlumpf, ha spiegato che punta a definire tutte le questioni sospese entro quella data. Poi la frase a effetto: “Gli evasori hanno i giorni contati”.
Gli occhi sono ovviamente puntati sul rientro dei capitali ma – ha spiegato Saccomanni – ma si tratta anche su altri temi: il trattamento fiscale dei transfrontalieri e di Campione d’Italia, la revisione contro le doppie imposizioni, la black list e l’accesso al mercato finanziario.
In realtà la questione accordo tecnicamente è meno impellente ora che mesi fa. Perché nel frattempo è arrivato il decreto sulla voluntary disclosure che in qualche modo “supera” la questione svizzera perché riguarda il rientro in generale dei capitali dall’esterno. Il decreto, poi, prevede inoltre lo stop all’anonimato per usufruire dei benefici per il rientro dei capitali detenuti illegalmente all’estero. Un colpo all’anonimato, quindi: da sempre uno dei punti irrisolti delle trattative tra Italia e Svizzera.
Su un punto Saccomanni è sicuro: “I giorni per gli evasori sono oramai numerati”. Il ministro ha spiegato le ragioni per le quali bisognerà aderire al rimpatrio dei capitali con la voluntary disclosure. ”Non sono possibili – ha anche detto parlando del confronto con la Svizzera – accordi più favorevoli”.
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