Il ricatto dei benzinai: “Basta sconti o sciopero e caos il 4 e 5 agosto”

Pubblicato il 23 Luglio 2012 - 13:35| Aggiornato il 13 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Niente sconti nei week end o sarà il caos sulle strade ad agosto”. Questo il ricatto dei benzinai pronti alla serrata il 4 e 5 agosto. Un giorno di sciopero in meno di quanto annunciato la scorsa settimana, ma una davvero magra consolazione per gli automobilisti. Solo il venerdì 3 agosto è stato salvato dall’intervento della Commissione di Garanzia per gli scioperi. Il tentativo del garante di ottenere la revoca è stato vano, gli italiani rischiano ora di rimanere a piedi proprio nel primo week end da bollino rosso per il traffico per quanti partiranno per le vacanze.

Uno sciopero che è rappresenta disagi impensabili per gli automobilisti. Gli impianti saranno chiusi alle ore 24 del 3 agosto e riapriranno alla fine del week end sia su rete ordinaria che autostradale, dicono Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio. Parole che gelano l’automobilista e lo preparano al peggio.

Le code chilometriche degli sconti del week end di luglio saranno solo un piacevole ricordo per gli automobilisti, confrontate con l’incubo che li attende. File interminabili e a caro prezzo. Lo sconto non allevierà il tempo passato sotto il sole cocente di agosto. L’ansia da carburante che esaurisce sarà dilaniante fino al momento in cui, forse, si riuscirà a raggiungere la pompa erogatrice e fare il sospirato e costosissimo pieno. E lo sconforto sarà ancor più grande se, finalmente arrivati, la benzina al distributore non c’è più: si rimarrà a piedi per due interi lunghissimi e caldi giorni.

Sebbene le modalità dello sciopero siano ancora in via di definizione, e si potrebbe sperare in un minimo di ragionevolezza almeno per la distribuzione sulle autostrade, i benzinai sembrano decisi a non fare sconti a nessuno. Paralizzare l’Italia non sembra spaventarli, maggiore è il disagio, più ascoltate saranno (probabilmente) le loro motivazioni. E se l’automobilista dovrà andare a piedi e assaltare i distributori da giovedì non ci sarà nessun problema, la benzina sarà sicuramente venduta e rigorosamente a prezzo intero.

Tra le ragioni dello sciopero Faib, Fegica e Figisc/Anisa parlano di ”profondo e drammatico disagio che vive una intera categoria che assicura, a diverso titolo, 120.000 posti di lavoro, oltre ad un servizio essenziale e capillare alla collettività, messi a repentaglio da politiche commerciali e di prezzo dell’industria petrolifera che penalizzano lavoratori e consumatori”.

I sindacati hanno ribadito ”l’impegno ad attivare ogni iniziativa rientrante nelle proprie prerogative, anche nei confronti del Governo, volta a ‘raffreddare’ e portare ad una conclusione positiva della vertenza, invitando le Organizzazioni di categoria a differire la proclamazione dello sciopero a fronte di un impegno fattivo dell’Autorità a convocare le compagnie petrolifere così come prevede la legge 196/90”.

Ma i sindacati non sono rimasti insensibili alla “disponibilità” dimostrata dal garante e promettono di valutare con attenzione le osservazioni che la Commissione stessa dovesse fare nel proseguo della vertenza e gli effetti che da tale iniziativa dovessero scaturire. La sorte degli italiani sotto il sole di agosto, sottolineano poi Faib e gli altri, è nelle mani del ministero dello Sviluppo economico e di Corrado Passera, che il 24 luglio alle 18 incontrerà l’Unione Petrolifera, i retisti indipendenti ed i gestori.

Se il ministero non saprà “individuare ed assumere misure concrete” per quegli sconti nei week end che sono definiti come l’opposto di “comportamenti industriali equilibrati, non più ingiustificatamente violenti e, soprattutto, rispettosi della legislazione vigente”, agli automobilisti resterà poco da fare. Benzina per i pazienti (e fortunati) in coda dai distributori già da giovedì 2 agosto o rinunciare alla (sospirata e tanto attesa) partenza per altri lidi.