Scudo Fiscale: A Chiasso è “caccia all’agente del fisco italiano”

Pubblicato il 30 Ottobre 2009 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA

Lo “scudo” contro il fisco italiano, stavolta lo fanno gli svizzeri. A Chiasso, località elvetica ad una manciata di chilometri dal confine, gli abitanti sono stati invitati a «collaborare» con le autorità locali per smascherare eventuali investigatori del Fisco inviati da Roma e che agiscano in «clandestinità».

Ad annunciare l’iniziativa è stato lo stesso comune ticinese in seguito alle «diverse segnalazioni circa l’esercizio di attività d’inchiesta non autorizzate sul territorio cittadino». Un’iniziativa, quella di Chiasso, che fotografa in modo esemplare le tensioni tra Italia e Svizzera dopo il blitz della guardia di finanza il 76 filiali elvetiche nel nostro Paese.

I rappresentanti del mondo politico ticinese, intanto, attaccano senza mezzi termini il Governo italiano. Per Gabriele Gendotti, «gli agenti del fisco italiano spiano sui treni». Secondo il parlamentare svizzero, tutto nasce dal bisogno del governo italiano di raggranellare soldi, anche attraverso lo scudo fiscale.

Durissimo anche Filippo  Lombardi, consigliere della camera dei Cantoni, che ha chiesto alla Svizzera di sospendere il dialogo con l’Italia sulla questione dei paradisi fiscali. Lombardi ha attaccato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti:««È forse l’unico ministro delle finanze al mondo che nella sua precedente professione quale giurista finanziario ha lui stesso trasferito importanti somme sui conti svizzeri. Conosce quindi perfettamente l’argomento».