ROMA – Scudo fiscale, privacy a rischio. Europa e Anagrafe tributaria premono. Da una parte la giusta lotta all’evasione fiscale e un clima da caccia alle streghe; dall’altra la riservatezza garantita all’istituto giuridico dello scudo fiscale che va sempre più erodendosi e la circostanza per cui, di fatto, la sua abolizione non merita nemmeno una deroga legislativa essendo sufficiente una circolare ministeriale. Sul Sole 24 Ore del 9 aprile viene analizzata la progressione con cui alla fine sta venendo meno la tutela del contribuente indotto all’emersione.
Intanto bisogna partire da una serie di interventi interpretativi seguiti a una circolare del 2007 sulle informazioni che gli intermediari sono tenuti a fornire sulle movimentazioni bancarie all’Agenzia delle Entrate. Tanto è vero che, cercando sul sito del Sole 24 Ore stesso, ci si può imbattere in un titolo del novembre 2009 che annunciava “Scudo fiscale, la riservatezza non è blindata” e in cui si mostrava come lo scudo valesse per il fisco ma non per la privacy.
Ora ci si aggiunge anche una legge europea assunta dal Consiglio dei Ministri italiano:
“Con lo schema di legge europea 2013, approvato il 27 marzo dal Consiglio dei ministri, potrebbe diventare derogabile qualsiasi norma precedente sullo scudo fiscale con la conseguente vulnerabilità della segretazione. Ma in realtà questo è solo l’ultimo segno di una graduale erosione, che si riflette nelle incertezze su alcuni casi per i quali sarebbe opportuno un chiarimento ufficiale.”
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