Scuola. 100mila assunzioni slittano. Prof: “Renzi non giochi con vita precari”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Agosto 2014 - 09:26 OLTRE 6 MESI FA
Scuola. 100mila assunzioni, nulla di fatto. Rabbia prof precari gelati da Renzi

Scuola. 100mila assunzioni, nulla di fatto. Rabbia prof precari gelati da Renzi

ROMA – Scuola. 100mila assunzioni slittano. Prof: “Renzi non giochi con vita precari”. Il decreto che avrebbe dovuto dar seguito all’annunciata assunzione di 100mila docenti (metà dalla stabilizzazione dei precari) è slittato, si farà, sempre che si trovino i soldi e il Tesoro dia il suo benestare, forse a settembre. E’ facile ricorrere alla metafora della “doccia gelata”, per riferire stupore e rabbia degli insegnanti che alle 20 e 30 hanno dovuto apprendere dal laconico comunicato del Governo (“La riforma della scuola non andrà nel Consiglio dei Ministri di domani”) che non se ne sarebbe  fatto nulla. 

Indignazione e sfiducia per il comportamento del Governo si sono riversati immediatamente sui social network. “Secondo me la verità è che mancano i soldi”, scrive Antonio, un docente umbro, dando voce a quanti non credono neppure al rinvio per motivi di opportunità politica (“troppa carne al fuoco nel Cdm, con giustizia e sblocca-Italia” ha consigliato Napolitano). “La scuola merita uno spazio adeguato” è un’asserzione che può essere letta in maniera opposta: quella di chi giustifica lo slittamento per garantire che la riforma non venga improvvisata, quella di chi, invece, ha creduto alle parole di Renzi secondo cui la scuola è la priorità numero uno.

“Tanto tuonò, che non piovve” dichiara Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola, che però se la prende con la strategia comunicativa del premier, mentre sul merito è più indulgente (“la cancellazione del tema scuola dall’ordine del giorno ci lascia in effetti stupefatti, ma anche sollevati, se significa che si è accolto il saggio suggerimento di procedere con dovuta cautela su temi che non ammettono improvvisazioni”).

Di tutt’altro avviso Angela Veltri, del movimento insegnanti precari abilitati e abilitanti (Mida): “Oggi sarebbe dovuta essere una giornata importante. E invece nulla. Eravamo in trepidazione perché nelle graduatorie sono iscritti oltre 500mila insegnanti, tutta gente che aspetta una cattedra da anni. Noi comunque a questo punto quelle 100mila assunzioni le pretendiamo: non si può annunciare la stabilizzazione e poi tirarsi indietro. Significherebbe davvero giocare con la vita delle persone”.