Sergio Marchionne: “Agenda Renzi, l’unica possibile. Spero lo ascoltino”

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Giugno 2014 - 15:34 OLTRE 6 MESI FA
Sergio Marchionne: "Agenda Renzi, l'unica possibile. Spero lo ascoltino"

Sergio Marchionne: “Agenda Renzi, l’unica possibile. Spero lo ascoltino”

TRENTO – “L’agenda Renzi è oggi l’unica possibile in Italia e in Europa, spero lo ascoltino”. Così il numero uno di Fiat, Sergio Marchionne, l’altro grande ospite atteso al Festival dell’Economia di Trento, manifesta il suo sostegno a Matteo Renzi. Ma non chiamatelo “renziano”. A chi glielo domanda, risponde sornione: “Andiamoci piano, ma mi piace molto perché è uno che fa”.

In prima fila mentre sul palco parlava il premier Marchionne ne apprezza le parole: “Ha detto esattamente quello che volevo”. E lo “aspetta volentieri” a settembre in visita a Detroit, come ha proposto lo stesso Renzi dal palco.

Poi l’ad del Lingotto fa il punto sui suoi dieci anni alla Fiat. “E’ cambiato il mondo intero”, dice, ma alla crisi “abbiamo reagito malissimo”. “Ora non ci sono alternative, come dice Renzi dobbiamo muoverci”.

Intervistato dal direttore del Sole24Ore, Roberto Napoletano, Marchionne spiega che a muoversi deve essere soprattutto l’Europa:

“La Fiat ha aspettato che Bruxelles si muovesse, ma Bruxelles non lo ha fatto. Considerando l’opportunità che si è aperta per noi in America, abbiamo sfruttato quella capacità globale, quella robustezza di risultati per far ripartire il sistema produttivo italiano sfruttando un marchio che è stato storicamente venduto, prendendosi l’impegno a fare ripartire la rete industriale italiana”

Poi, senza troppi peli sulla lingua dice:

La Fiat in questo momento non ha bisogno di Confindustria. Piuttosto, ho bisogno della cassa americana per finanziare l’attività europea. Abbiamo fatto una scelta molto semplice per quanto riguarda Confindustria. Abbiamo trovato tante difficoltà all’interno di Confindustria per fare cambiare le regole confindustriali, per dare la possibilità alla Fiat di avere una serie di contratti direttamente con i nostri lavoratori. Ci è stato detto che per tantissime ragioni non ci saremmo riusciti e la Confindustria non si è messa disposizione per far sì che quella parte di regole che avrebbero impattato sulle relazioni sindacali tra Fiat e i suoi lavoratori potessero essere cambiate”.

Considerati gli impegni che la Fiat doveva prendere per svilupparsi come azienda globale, ha detto Marchionne,

“avevamo bisogno di tranquillità sindacale e ci siamo chiamati fuori”.

Sul futuro, conferma gli impegni per l’Alfa Romeo ricordando quanto previsto nel piano al 2018 e spiegando cosa prevede per il rilancio del marchio.

“Sono previsti 5 miliardi di investimenti per lo sviluppo di architettura e motori. Alla fine andremo a rioccupare tutta la forza lavoro e non avremo eccedenze. Durante il terzo trimestre vedremo le prime apparizioni di questa strategia che gli ingegneri stanno studiando in gran segreto”

E a chi gli chiede un commento all’invito che Susanna Camusso, intervistata dal Corriere, gli ha rivolto per ricucire i rapporti con la Fiom, risponde:

“Cgil e Fiom possono associarsi quando vogliono, abbiamo il contratto possono firmarlo quando vogliono”.