Sicilia, maxi sanatoria per 20 mila precari. La Regione assume, senza concorso
PALERMO – Maxi sanatoria in Sicilia per 20 mila precari: l’Assemblea regionale ha dato l’ok per l’assunzione a tempo indeterminato di ventimila dipendenti negli enti locali ma la maggior parte di loro non ha mai affrontato un concorso pubblico. Ora però si presenterà il conto: per il via libera definitivo la legge dovrà essere approvata dal Parlamento nazionale e l’impresa non è affatto scontata perché gli enti in cui i precari lavorano hanno sforato i vincoli di finanza pubblica e non possono assumere. E perché la legge impone alla Regione di approvare un piano finanziario sostenibile in quanto dal 2015 non ci sarà più il Fondo unico del precariato a coprire i costi.
Insomma, visti i tempi, l’impresa sarà difficile da portare a termine, ma intanto l’Assemblea regionale siciliana ha lanciato la sua sfida al governo. Oltre ai costi difficilmente sostenibili, a complicare la situazione c’è la questione del mancato concorso pubblico, condizione imprescindibile per essere assunti nella pubblica amministrazione. La maggior parte dei ventimila “sanati” è precario da anni ma per legge non potrebbe essere assunta a tempo indeterminato.
Contro il provvedimento si è subito scagliato il commissario di Stato, Carmelo Aronica. A suo dire la legge non è rispettosa né delle norme di finanza pubblica, né della più elementare meritocrazia. Ma non è tutto, c’è chi maligna che la maxi sanatoria abbia tutta l’aria di essere un gioco clientelare in vista delle elezioni, piuttosto che un reale provvedimento per risolvere la questione dei precari da regolarizzare. Tenuti da anni buoni con la promessa che tanto prima o poi la sospirata assunzione sarebbe arrivata, oggi questi impiegati dei comuni si ritrovano all’ultimo giro di boa. In ogni caso l’ultima parola spetta al Parlamento.