Smart working privato, le regole: riposo, straordinari, disconnessione. Sì dei sindacati al Protocollo Orlando

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Dicembre 2021 - 17:01| Aggiornato il 8 Dicembre 2021 OLTRE 6 MESI FA
smart working privato

Smart working privato: ok delle parti sociali al Governo (Ansa)

Smart working privato: accordo individuale datore/lavoratore. Al Ministero del Lavoro è stato raggiunto l’accordo con le parti sociali sul Protocollo Nazionale, con le linee di indirizzo per la contrattazione collettiva sul lavoro agile nel settore privato, proposto dal ministro Orlando.

Smart working privato: accordo individuale datore/lavoratore

Un Protocollo che conferma l’accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro, con individuazione dei periodi a distanza o in presenza e i tempi di disconnessione. E garanzia di uguale trattamento con chi lavora stabilmente in ufficio: pari diritti, ma niente straordinari.

L’adesione al lavoro agile avviene su base volontaria ed è subordinata alla sottoscrizione di un accordo individuale, fermo restando il diritto di recesso, qui previsto.

L’istituto del lavoro agile differisce dal telelavoro cui continua ad applicarsi la vigente disciplina normativa e contrattuale, ove prevista. Se il lavoratore rifiuta non rischia licenziamento per giusta causa.

Linee guida e libertà di intervento per le parti sociali

Si tratta, secondo il ministro, di un protocollo che definisce le linee guida sul tema di supporto alla contrattazione lasciando alle parti sociali la possibilità di intervenire sulla materia con la contrattazione collettiva. Il ministro si augurava un accordo prima della fine della fase emergenziale.

Hanno dato l’adesione al protocollo insieme al Ministero del Lavoro, la Cgil, la Cisl, la Uil, l’Ugl, la Confsal, la Cisal, l’Usb, tra i sindacati dei lavoratori. Per le parti datoriali hanno aderito Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Alleanza delle cooperative, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Copagri, Abi (che potrà sottoscrivere a seguito della delibera del Comitato esecutivo), Ania, Confprofessioni, Confservizi, Federdistribuzione, Confimi e Confetra.