Caccia i soldi…Tremonti caccia i soldi…Assedio all’unico responsabile al governo

di Lucio Fero
Pubblicato il 22 Aprile 2011 - 16:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA-Caccia i soldi… Tremonti caccia i soldi…Ritmando lo slogan come un coro da stadio gli ultras del “partito della spesa” (definizione dello stesso Tremonti) assediano quello che sembra l’unico responsabile al governo. E Berlusconi non “media” come scrive Il Giornale. Non media perché non c’è nulla da mediare: o si spende denaro pubblico facendo nuovo debito oppure no. Più verosimile che Berlusconi abbia creato il caso o graziosamente abbia dato il nulla osta perché il caso si creasse. Attraverso Il Giornale che ha dato voce non certo solo a Galan ma a tutti quelli, e sono tantissimi, che nel Pdl e al governo intonano: caccia i soldi…Tremonti caccia i soldi…

Li vogliono quei soldi e fanno circolare la voce: “Tremonti li ha”. Berlusconi li vuole sotto forma di dimunizione delle tasse, o almeno di annuncio di diminuzione delle tasse. Un annuncio, almeno un annuncio prima delle elezioni di maggio, un manifesto elettorale che dica almeno: l’anno prossimo le abbassiamo le tasse. Ha detto Berlusconi a Tremonti nell’ultimo faccia a faccia: che ti costa un annuncio? In fondo è gratis. Se non lo fai è per “cattiveria” e “cattiva volontà politica”. Tremonti deve avergli detto, anzi mostrato che un annuncio sarà gratis, anzi redditizio sul mercato interno della propaganda e immagine. Ma non sarebbe per nulla gratis sui mercati finanziari del mondo. All’annuncio che l’Italia torna a far debito, al semplice annuncio chi ci presta i soldi vorrebbe interessi maggiori per prestarceli. Di interessi sul debito l’Italia già paga 80 miliardi all’anno. Destinati a crescere per l’innalzarsi dei tassi. Un annuncio e siamo a 90 miliardi.

Li vogliono quei soldi i ministri sotto forma di fondi di spesa per i rispettivi ministeri. Li vogliono i parlamentari del Pdl come carburante in campagna elettorale. Perché, se Ruby non toglie in voto a Berlusconi, se la giustizia e la Costituzioned ad personam non porta un voto alle opposizioni, niente soldi da distribuire più bunga-bunga e magistrati golpisti possono diventare miscela elettorale instabile ed esplosiva. Li vogliono quei soldi, dal presidente del Consiglio all’ultimo deputato di maggioranza. Li vuole lo stesso premier e lo stesso governo che pochi giorni fa in solenne e pubblica udienza hanno sottoscritto e presentato un programma di governo dove c’è scritto che quei soldi non ci sono. C’era Berlusconi quando Tremonti ha fornito i documenti ufficiali dove c’è scritto che il deficit 2011 (3,9 per cento sul Pil) deve diventare nel 2014 circa 0,2 per cento sul Pil. Non hanno capito il presidente del Consiglio e i ministri che quei numeri dicevano che non c’è nulla da spendere? C’è da restare increduli: in pochi giorni è lo stesso governo che scrive e cancella.

Ma una logica c’è in quel “caccia i soldi…Tremonti caccia i soldi…Da quasi tre decenni la politica e le elezioni in Italia sono distribuzione di denaro pubblico. Chi è al governo promette di tagliare le tasse, chi è all’opposizione accusa il governo di spendere poco. E a sostegno del “caccia i soldi” da maggioranza e opposizione si invoca la volontà del partito, del Parlamento, della gente e del popolo. E’ come se una famiglia si riunisse e votasse a maggioranza oppure all’unanimità che il conto in banca della famiglia deve aumentare di cinquanta, o almeno venti o almeno diecimila euro se non quest’anno chi li sente figli, mogli e mariti? Si vota l’aumento, è la “volontà familiare”. Poi la mattina dopo la famiglia va in banca, chiede il nuovo estratto conto. Gli euro in più non ci sono, anzi il gentile direttore della filiale, di fronte alle insistenze e all’argomento della unanimità, è tentato di chiamare gli infermieri. I soldi non ci sono nel conto se nessuno li mette, nessuno li versa, puoi votare quanto ti pare. E l’Italia soldi nuovi nel conto ne mette pochi o niente, questo significa la crescita inchiodata all”uno per cento e decimali. E allora facciamo crescere la crescita, dice la famiglia alla banca. Bene, lavorate di più e spendete di meno. Non se ne parla risponde in coro la famiglia in tutte le suie componenti altrimenti rissose ma su questo concordi.

Tremonti non è come vi raccontano sotto assedio perché può soffiare ilo posto di presidente del Consiglio a Berlusconi. E nemmeno perché è niente meno che “socialista”. E neanche perché non sa come far ripartire la crescita economica mentre tutto il resto d’Italia resta immobile. Tremonti, l’altezzoso, lo spigoloso, il burbero, il presuntuoso Tremonti è sotto assedio perché è l’unico responsabile al governo e dintorni. L’unico che davvero crede che basti dire alla famiglia e al capo famiglia: “se il partito della spesa non la smette finiamo come la Grecia”. L’idea di finire come la Grecia in due, tre, quattro anni ma di vincere le elezioni tra due mesi appare alla gran parte dl gruppo dirigente del Pdl e del paese un buon affare. E alla gente che vota lo scambio tra Grecia domani e un applato, uno sconto oggi appare come una forma accettabile del pochi, maledetti e subito. Perciò, caccia i soldi…Tremonti caccia i soldi…Se e quando Tremonti lo farà o saluterà per lasciarlo fare ad altri, allora sarà la campanella dell’ultimo giro, quello che precede il traguardo, il trionfo degli irresponsabili.