I100 miliardi durano tre ore: dopo gli aiuti alla Spagna, Italia sotto tiro

Pubblicato il 11 Giugno 2012 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA

MILANO –  I 100 miliardi di aiuti alle banche spagnole danno un sollievo che si esaurisce nel giro di 3-4 ore. I mercati, insomma, ci credono fino a un certo punto e con la Spagna messa per ora in sicurezza sembrano individuare subito un nuovo obiettivo, l’Italia, ovvero il Paese probabilmente più “fragile” dopo Grecia e Spagna.

La B0rsa di Milano, infatti, dopo aver iniziato in positivo ha lentamente perso terreno fino a girare in negativo attorno all’ora di pranzo, trascinata al ribasso da titoli come A2A, Mediobanca, Unicredit, e Telecom. Ad incidere negativamente a  Piazza Affari sono soprattutto i titoli bancari: male Intesa (-1,3%), Unicredit (-2,2%), Monte dei Paschi (-0,1%), Mediobanca (-2,4%).

In salita anche lo Spreadche attorno alle 14:30 è ben sopra quota 450, a 464 punti con conseguente salita dei rendimenti attorno al 6%. Sale, comunque, anche il differenziale spagnolo a quota 490. Il sospiro di sollievo atteso dopo il piano di aiuti, insomma, non c’è stato.

Eppure all’inzio le cose sembravano destinate ad andare meglio. La Borsa di Tokyo, spinta dalla Spagna, aveva chiuso con un promettente +1.81%. E in mattinata tutte le borse europee avevano aperto in positivo. Poi la lenta frenata e lo spread che ha continuato a salire. Cento miliardi di fiducia “consumati” dai mercati in appena una mattinata di contrattazioni.

Che l’Italia sia nel mirino lo conferma anche il Wall Street Journal che sul suo sito web si lascia andare ad un’analisi decisamente poco ottimistica: “Due anni e tre salvataggi dopo, l’Europa è in recessione e il contagio si è allargato alla Spagna e probabilmente si avvicina l’Italia”.  Secondo il quotidiano economico statunitense è “cruciale per il futuro dell’area euro” capire “se la Spagna potrà evitare un salvataggio completo”. Se non dovesse essere in grado per l’Europa sarebbe un “cataclisma”. I fari del Wsj sono ovviamente puntati sulle elezioni in Grecia in programma domenica. Se non dovesse spuntarla una coalizione “filo europea” la situazione peggiorerebbe ancora. E da subito.