Le Regioni a statuto speciale italiane sono le più ricche in Italia ma non le più virtuose. Il quotidiano Libero ha fatto i conti in tasca alle cinque regioni autonome, scoprendo alcuni “vizi”: spiccano la Sicilia che finanzia le squadre di calcio in serie A e il Trentino-Alto Adige, dove il governatore di turno (si alternano i presidenti delle due province) percepisce uno stipendio “principesco”, superiore persino a quello di Angela Merkel.
Ecco i dettagli, regione per regione, rivelati dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro.
Valle d’Aosta. Trattiene il 90% del gettito fiscale relativo al proprio territorio. E’ la regione che spende di più per i propri abitanti: nel 2008 ha avuto una spesa pro capite di quasi 12 mila euro (la media italiana è di 3.820 euro annui). La spesa pubblica è dunque molto elevata, ed equivale al 35,42% del Pil (la media italiana è del 14,55%).
Il problema, spiega Libero, è che i soldi non sono destinati solo ai servizi per i cittadini. Nel 2006 c’era un consigliere regionale ogni 3511 abitanti, mentre in Italia la proporzione è di 1 a 51. D’altronde se la Valle d’Aosta fosse considerata una provincia, con i suoi 126.600 abitanti, sarebbe “tagliata” dalla manovra recentemente presentata dal governo.
Altra nota dolente, gli stipendi della “casta”: ogni residente paga ogni mese 30 euro per gli stipendi dei consiglieri regionali (gli italiani pagano in media 2,26 euro). Inoltre qui ci sono anche i sindaci più ricchi: nei Comuni fino a 10 mila abitanti i primi cittadini guadagnano 4915 euro (in Italia nei centri delle stesse dimensioni percepiscono al massimo 2789 euro).
Trentino-Alto Adige. Trattiene il 90% del gettito fiscale relativo al proprio territorio. Qui il dato più rilevante sono i compensi per governatore e sindaci: Luis Dunrwalder, presidente della provincia di Bolzano e dal 2009 anche della Regione intasca 25.600 euro ogni mese. Per avere un termine di paragone, basti pensare che la Merkel ne prende 19.300.
Anche il sindaco bolzanino è il più ricco d’Italia, con i suoi 12.434 euro al mese: nel resto del territorio nazionale il tetto di 7.798 viene raggiunto soltanto nelle città con più di mezzo milione di abitanti. Come in Valle d’Aosta, anche in Trentino-Alto Adige i cittadini spendono più della media italiana per pagare i propri consiglieri: 10 euro al mese pro capite.
Friuli-Venezia Giulia. E’ la più virtuosa tra le regioni a statuto speciale. Innanzitutto trattiene “solo” il 60% del gettito fiscale riscosso sul proprio territorio. Anche la spesa pro capite è la minore rispetto alle quattro “sorelle”: 4853 euro.
Alta è invece la spesa dei residenti per “mantenere” i consiglieri regionali: 6,14 euro al mese pro capite. Tuttavia lo stipendio dei sindaci in questa regione è più basso rispetto alla media nazionale.
Sardegna. Trattiene il 70% del gettito fiscale prelevato sul proprio territorio. La Regione spende per ogni residente 5.594 euro al mese (è terza in Italia in questa speciale “graduatoria”). Alte anche le spese per i cittadini, comunque, che per gli stipendi dei consiglieri regionali spendono 7 euro al mese. L’unica “attenuante” riguarda il rapporto tra numero di abitanti e personale dei Comuni e delle Province: in entrambi i casi il dato sardo è inferiore alla media nazionale.
Sicilia. E’ l’unica Regione che trattiene il 100% del gettito fiscale prelevato sul proprio territorio. In Sicilia esistono però una serie di spese “stravaganti”: su tutte spiccano i finanziamenti per le squadre in serie A.
La Regione è sotto la media nazionale per quel che riguarda la proporzione tra abitanti e numero di consiglieri regionali: 1 consigliere ogni 55.701 residenti (in Italia la media è di 1 ogni 51.728). Tuttavia la Sicilia è terza in Italia nel rapporto tra numero di abitanti e dipendenti regionali: un dipendente ogni 348 cittadini.