Spread, persi più di 30 punti in tre giorni: è “l’effetto Berlusconi”

Pubblicato il 6 Dicembre 2012 - 16:29 OLTRE 6 MESI FA
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (Foto Lapresse)

ROMA –  Da 296 a 327 punti base: lo spread oscilla come gli umori dei politici. E segue i timori di una crisi di governo portati dalle mancate fiducie del Pdl a Monti.

Il differenziale tra Buoni del Tesoro decennali e i Bund tedeschi aveva toccato quota 296 punti martedì 4 dicembre, per poi ripiegare su un sempre degno 303. Aveva fatto esultare persino il poco emotivo presidente del Consiglio Monti, che aveva ammesso di sperare di raggiungere quota 287. Non un numero a caso, ovviamente, ma la metà esatta dei quel 574 su cui dovette cedere persino Berlusconi.

La mattina dopo aveva ripreso a correre, o quantomeno a camminare, chiudendo a 310. Giovedì ha toccato quota 327.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napoli, rassicura liquidando i giochi a Camera e Senato come semplici “tensioni pre-elettorali” che anche fuori d’Italia possono essere comprese senza suscitare allarmi sulla tenuta istituzionale del nostro Paese”.

Ma lo spread, e non solo quello, sembra non sentirlo. ”I mercati stanno sempre a guardare, noi e l’Europa, quindi dobbiamo stare sempre attenti, sempre impegnati e continuare a proseguire, con serietà, il nostro lavoro”, ha detto il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli.’‘Questo è quello che mercati e comunità internazionale stanno guardando e vorrebbero che continuassimo a fare”.