Spread record. Moody’s “minaccia” Italia e taglia rating dei bot di Cipro

Pubblicato il 28 Marzo 2013 - 08:23| Aggiornato il 20 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

TOKYO – Ancora una giornata non buona per lo spread: dopo una mattina a quota 360 il differenziale tra i Titoli di Stato decennali italiani e gli omologhi tedeschi è tornato a 346, alto ma meno del giorno prima, con il tasso sul decennale che ripiega al 4,74%.

Nella serata del 27 marzo Moody’s ha anche tagliato a Caa2 il tetto dei rating che l’agenzia stessa può dare agli emittenti di obbligazioni con sede a Cipro. La decisione riflette il crescente rischio di uscita dall’Eurozona per l’isola, reduce dai difficili negoziati con la Troika per l’accordo sul piano di salvataggio.

I timori sulla zona euro e sull’Italia pesano anche sui mercati asiatici: la Borsa di Tokyo ha chiuso in flessione dell’1,26%. A influire negativamente sono le prospettive che si aprono dopo il salvataggio di Cipro (non nascoste dal presiedente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem) e l’ipotesi del taglio del rating italiano ventilato da Moody’s.

I titoli dell’indice Nikkei che hanno sofferto di più sono stati proprio quelli degli esportatori più esposti verso l’Eurozona. Hanno contribuito in negativo anche le restrizioni imposte da Pechino sul sistema finanziario cinese, che hanno fatto perdere lo 0,7% all’insice Msci Asia Pacific.

L’euro il 27 marzo veniva scambiato a 1,28 contro il dollaro e 120,5 contro lo yen.

Il 28 marzo è anche l’ultima giornata di apertura dei mercati in marzo per via delle festività pasquali.