Squinzi: “Italia scassata. Situazione dei giovani disperata”

Pubblicato il 25 Maggio 2013 - 13:29 OLTRE 6 MESI FA
Squinzi: "Italia scassata. Rischiamo di perdere due generazioni di giovani"

Giorgio Squinzi (Foto Lapresse)

ROMA – “L’Italia è un Paese senza materie prime e con infrastrutture scassate e l’unica cosa che abbiamo è la materia grigia che è di assoluta qualità”: anche al convegno “Crescere fra le Righe” il presidente dei Confindustria, Giorgio Squinzi, non dimentica la solita schiettezza ruvida.

Il leader degli industriali chiede un accordo con i sindacati perché governo, imprese e parti sociali “si mettano tutti a remare nella stessa direzione” per uscire dalla crisi.

Sui sindacati Squinzi mostra fiducia: “Da parte dei segretari ho sentito una disponibilità nettamente superiore al passato. Le nostre controparti, stanno facendo grossi passi in avanti”.

Lavorare insieme, sottolinea,  necessario perché “in Italia la situazione giovanile è disperata. Rischiamo di perdere una o due generazioni di giovani. Abbiamo raggiunto un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora il 40%. Tanti giovani non trovano lavoro e tanti altri hanno smesso di cercarlo».

Boccia la riforma Fornero: “Ha irrigidito i meccanismi in entrata senza rendere più semplici quelli in uscita”, secondo Squinzi, che invoca una maggiore “liberalizzazione” dei meccanismi di assunzione specie per favorire i giovani. “Ad esempio, noi non abbiamo più in Italia l’apprendistato, che in Germania è importantissimo”.

In ogni caso Squinzi si dice favorevole al posto fisso: “Devono esserci meno posti di lavoro temporaneo e più posti di lavoro a tutto campo, ma anche la flessibilità. Chi entra nel mondo del lavoro pensando solo al posto per la vita, non ce lo possiamo più permettere. La competizione è globale, ognuno deve dare il proprio contributo per rendere imprese più competitive”.

Il leader degli industriali critica la “diffusa mentalità anti impresa manifatturiera. In questo momento abbiamo una situazione finanziariamente difficile, ma se qualcuno ha voglia di intraprendere può iniziare comunque oggi. Ciò che ha affossato il Paese è la struttura normativo-burocratica e il mio mandato sarà lottare contro questa complicazione. La vera sfida è semplificare il Paese”.

Torna anche sull’allarme per il Nord lanciato in questi giorni: “I suicidi degli imprenditori sono concentrati essenzialmente al Nord, in modo particolare in Veneto”.

Una parola di fiducia per il governo di Enrico Letta: “Credo che si possa cominciare a rimediare agli errori del passato. Il non scegliere della politica italiana degli ultimi trent’anni è alla base della situazione difficile in cui ci troviamo oggi. Ci sono provvedimenti che vanno presi rapidamente, in modo particolare Confindustria ha presentato a gennaio un programma per l’Italia che può e deve crescere, in cui avevamo diviso gli interventi in due fasi: la fase della terapia d’urto per i primi 90 giorni, e la seconda fase con cui attraverso le riforme consolidare gli effetti degli choc della terapia d’urto”.