Statali: da dirigenti a funzionari per non essere licenziati. Riforma PA

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Luglio 2015 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA
Statali: da dirigenti a funzionari per non essere licenziati. Riforma PA

Statali: da dirigenti a funzionari per non essere licenziati. Riforma PA

ROMA – Pur di non essere licenziato, il dirigente pubblico, rimasto senza incarico per un certo periodo, può chiedere di essere ‘demansionato’ a funzionario, in deroga al Codice Civile. Così un emendamento, approvato, al ddl P.A. Si tratta, quindi, di una sorta quindi di ‘declassamento volontario’.

Altro emendamento: gli incarichi dirigenziali nella P.a. non solo potranno essere rinnovati, senza una nuova selezione, esclusivamente una volta e per un massimo di due anni ma, è questa l’ulteriore stretta, la proroga dovrà essere giustificata e supportata da un giudizio positivo sull’operato del primo mandato. A favore dei dirigenti invece  

Per i 41.500 dirigenti pubblici arriva la “garanzia” anti-decadenza dal ruolo unico prospettato per loro dalla riforma della Pubblica amministrazione. Con un correttivo approvato ieri dalla commissione Affari costituzionali della Camera, infatti, si prevede che il dirigente potrà decadere solo dopo un periodo di disponibilità «successivo a una valutazione negativa», per cui non basterà più solo un lungo parcheggio per mandarlo a casa. (Gianni Trovati, Il Sole 24 Ore).

Concorsi pubblici. Il solo voto di laurea non basta, si giudica anche l’ateneo. Prende forma l’annunciata rivoluzione di concorsi pubblici e i riflettori si accendono sul voto di laurea: non basterà più il ‘numero’ ma potrà contare anche l’ateneo di provenienza e altri fattori in grado di depurare da effetti distorsivi il famigerato pezzo di carta. Il voto preso in se stesso, slegato da tutto il resto, non sarà più un elemento chiave. La Pubblica Amministrazione punterà anche la lente sul tipo di ateneo e più in generale sull’ambiente di cui quel voto è il frutto.