Statali, si cambia: pensioni e trasferimenti, incarichi e dirigenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Giugno 2014 - 12:07 OLTRE 6 MESI FA
Statali, si cambia: pensioni e trasferimenti, incarichi e dirigenti

Statali, si cambia: pensioni e trasferimenti, incarichi e dirigenti

ROMA – Statali, si cambia: pensioni e trasferimenti, incarichi e dirigenti. Con la firma sul decreto del Presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la riforma della Pubblica Amministrazione è legge. Molto cambia su pensioni, mobilità dei dipendenti, incarichi e ruoli dirigenziali: confermati la fine del  trattenimento in servizio da ottobre (ma per i magistrati dal 2016), i trasferimenti ad altro ufficio obbligatori entro il raggio di 50 km, il taglio del 50% dei distacchi sindacali. Vediamo nel dettaglio tutte le modifiche.

Pensioni. Con l’abolizione dell’istituto del “trattenimento in servizio” non sarà più possibile da ottobre continuare a lavorare oltre l’età della pensione. La misura incentiverà il “ricambio generazionale” (15mila nuovi ingressi). Una deroga di un anno è stata concessa ai magistrati (tutti, non solo quelli con incarichi dirigenziali) e ai militari (esercito, marina, aeronautica, carabinieri e Guardia di Finanza, esclusi i corpi di polizia). Per quanto riguarda il turn-over nella PA, il criterio di calcolo non si baserà più sul numero di persone in entrata e uscita ma sull’ammontare dei loro stipendi.

Mobilità e trasferimenti. La legge prevede che un dipendente possa essere messo in mobilità obbligatoria: senza il suo assenso, può essere trasferito in un altro ufficio entro un raggio di 50 km, on lo stesso stipendio. Non servirà più il nulla osta al trasferimento dei dirigenti degli uffici di partenza e di destinazione.

Incarichi e distacchi sindacali. Gli uffici pubblici non potranno affidare incarichi a lavoratori in pensione (pubblici e privati). Incarichi gratuiti restano possibili. Esclusi dal divieto gli organi costituzionali. La legge prevede un taglio del 50% dei distacchi sindacali, la possibilità cioè del lavoratore di partecipare ad attività sindacali senza perdere il posto. Scatta da settembre.

Contratti dirigenti solo a tempo. Tre anni è i limite massimo di durata dei contratti per gli incarichi dirigenziali.