Stipendi 49% in tasse chi se lo mangia? Moglie ubriaca e botte piena

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 11 Aprile 2017 - 09:42 OLTRE 6 MESI FA
Stipendi 49% in tasse chi se lo mangia? Moglie ubriaca e botte piena

Stipendi 49% in tasse chi se lo mangia? Moglie ubriaca e botte piena (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Stipendi (e anche pensioni e anche qualunque reddito d’impresa o autonomo accertabile e accertato) mangiati al 49 per cento da tasse e imposte. Metà dello stipendio, metà della retribuzione non arriva al lavoratore, viene prelevata alla fonte o intercettata per strada. La notizia, o meglio la conferma di una situazione stranota da decenni, è di qualche settimana fa. E, ovviamente, molti sono stati gli scuotimenti di testa, i non si può continuare così, le furiose indignazioni…

Dissensi, sgomenti, indignazioni e anche furie di un giorno o poco più. E c’è un motivo brutto e grosso se durano così poco. Il motivo è che continuare così alla fin fine non dispiace e comunque cambiare un sistema fiscale e sociale in cui tasse e tributi si mangiano il 49 per cento degli stipendi darebbe fastidio a moltissimi. Perché a farlo sul serio, ad abbassare sul serio le tasse e tributi sul lavoro occorrerebbe per forza togliere a milioni di italiani qualcosa che considerano un loro diritto, una loro proprietà, un loro habitat naturale: il denaro pubblico.

Nell’Italia che tutta lamenta e piange tagli alla spesa pubblica questa, la spesa pubblica, non è mai scesa e tuttora è qualche decimale sopra il 50 per cento del Pil. Val la pena di ripetere: la spesa pubblica è un filo più della metà di tutta la ricchezza nazionale prodotta. Se questa quantità viene vissuta dalla pubblica opinione come insopportabile e generale taglio della spesa pubblica, cosa e quanta era prima la spesa pubblica? Già, questa “percezione” della gente ci dà la misura di una spesa pubblica iper obesa e della società che ha allevato.

In realtà in cifra assoluta ovviamente e anche in percentuale sul Pil la spesa pubblica italiana non è mai diminuita. Si sono persi negli anni della crisi (e non ancora certo recuperati) sette punti di Pil. Quindi anche la spesa è calata, ma non in percentuale sul Pil. Quel che è diminuita di sicuro è la velocità di incremento della spesa pubblica che tutti, di anno in anno, in Italia consideravano (e considerano!) acquisita, anzi dovuta. Politica, sindacati, elettorato, imprenditori, Pubblica Amministrazione, Regioni, Comuni, categorie più o meno assistite…tutti si sentono orfani di una spesa pubblica che un qualche dio benevolo aveva stabilito nel nostro paese dovesse aumentare del 2/3 per cento annuo e invece per una qualche disposizione maligna non aumenta.

Ecco, il 49 per cento dello stipendio se lo mangia la spesa pubblica. Ed è giusto e sacrosanto che le tasse finanziano scuole, ospedali, pensioni, welfare. Ma così non si arriva al 49 per cento degli stipendi. Ci si arriva se ci si mette in sovra conto milioni di pensioni senza contributi, e passi perché è assistenza e sostegno sociale. Ma tutte davvero le pensioni assistenziali a chi ha davvero bisogno? E spesa pubblica in sovra conto sono anche le invalidità, gli assegni di accompagnamento quando sono tanto nella cartella clinica quanto nelle carte di “uno che si conosce” e che poi magari voti. Al 49 per cento dello stipendio mangiato dalle tasse arrivi in parte con il sovra costo clientelare del welfare all’italiana.

E poi ci devi mettere i soldi che si mangia il sistema politico e il suo indotto. Non tanto il vituperato Parlamento quanto Regioni e Comuni e soprattutto le loro ottomila società “partecipate”. Già, al 49 per cento dello stipendio mangiato ci arrivi se ci metti le Atac d’Italia e le regalie “sul territorio” dei poteri locali.

Ma neanche basta per arrivare al 49 per cento. Ci devi mettere ancora le centinaia di sostegni, agevolazioni, finanziamenti a questa o l’altra categoria, corporazione, lobby. Nell’elenco ci sono praticamente tutti, nessuno si offenda, dai pescatori all’autotrasporto, dai coltivatori ai giornalisti, dai dipendenti dell’Alitalia agli impiegati pubblici, sì anche loro perché il loro bonus è ad esempio l’esenzione totale dalla produttività.

Infine ci devi mettere per arrivare al fatidico 49 per cento dello stipendio mangiato dagli altri prima di averlo visto gli 817 miliardi di tasse non pagate, i 21 milioni di italiani che un qualche debito fiscale ce l’hanno.

Giustamente troviamo insopportabile e insostenibile, sbagliato e oppressivo un sistema dove tasse e tributi si mangiano il 49 per cento degli stipendi. Però vogliamo, fortemente vogliano, mantenere quantità e modalità di spesa pubblica che per mille rivoli, ruscelli e fiumi arriva nelle nostre tasche. La vecchia storia della moglie ubriaca e insieme la botte piena.