Stock dice addio a Trieste: andrà in Repubblica Ceca

Pubblicato il 12 Aprile 2012 - 11:07 OLTRE 6 MESI FA

TRIESTE – Trieste addio: un altro storico pezzo dell’industria storica cittadina, che vi affondava le radici fin dai tempi dell’Impero Austroungarico, se ne va. La Stock Spirits Group ha annunciato improvvisamente oggi la chiusura della storica fabbrica nel capoluogo giuliano e il trasferimento da giugno della produzione nello stabilimento in Repubblica Ceca.

La decisione e’ stata comunicata dalla societa’ triestina ai sindacati, durante un incontro convocato nella sede di Confindustria. Alla base della chiusura, ”un contesto commerciale che risente della contrazione dei consumi e la necessita’ di restare competitivi, consolidando la produzione per ridurre i costi e aumentare l’efficienza. Lo stabilimento di Trieste rimane non sostenibile a livello economico rispetto agli altri siti produttivi”, recita una nota della proprieta’.

La chiusura della fabbrica triestina coinvolge 30 persone, 28 delle quali dipendenti diretti, tra impiegati e operai, e due dirigenti, piu’ altre ricadute nelle aziende dell’indotto per trasporti e logistica.

La reazione dei lavoratori e’ stata immediata: al termine di un’assemblea e’ stato deciso il blocco della produzione per due giorni, con contestuale sciopero per un ”pacchetto” complessivo di 16 ore, e un percorso di sensibilizzazione delle istituzioni politiche locali.

A ben vedere, si tratta dell’ultimo capitolo di un progressivo affievolimento del ruolo della fabbrica giuliana, parallelo all’allontanamento del centro decisionale aziendale da Trieste. L’ultima ristrutturazione, avviata nel 2008 con la proprieta’, il Fondo statunitense Oaktree, ha portato i dipendenti da 59 agli attuali 28, che hanno dato – secondo i sindacati – conseguenze positive in termini di produttivita’ e competitivita’.

Allo stesso tempo tuttavia sono stati trasferiti a Milano la dirigenza e l’amministrazione. Fino all’attuale decisione di chiudere anche l’ultimo presidio di una tradizione nata nel 1884. La storia della Stock di Trieste ebbe inizio nel 1884, quando il diciottenne di origine dalmata Lionello Stock apri’, assieme al socio Carlo Camis, una piccola distilleria a vapore nel rione di Barcola.

L’intenzione era quella di distillare i vini delle zone vicine, ricercati dai francesi per produrre cognac quando un’infezione di peronospora distrusse i raccolti della Charente. Nacque il ”Cognac Stock Medicinal” cui si affianchera’, nel 1935, il ”1884 Cognac Fine Champagne” destinato nel 1955 a diventare il famoso ”Brandy Stock 84”.

Al termine della Prima Guerra Mondiale vennero costruiti stabilimenti in Austria, Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia e Jugoslavia, con sbocchi commerciali anche in Egitto, Palestina, Stati Uniti e Brasile. Il successo si basa anche sul ricorso sistematico al marketing e alla pubblicita’, veri valori aggiunti per i prodotti Stock.

Dopo la seconda guerra mondiale, in cui alcuni stabilimenti italiani vengono distrutti e quelli nell’Est europeo nazionalizzati, muore nel 1948 il fondatore. Sul brandy pero’ la Stock costruisce il proprio rilancio, e tra gli anni ’50 e ’60 distribuisce i propri prodotti in 125 paesi, allargandosi a vodka, whisky, grappa, amari, gin, liquori dolci.

Nel maggio 1995 la Stock venne acquisita dalla tedesca Eckes A.G., societa’ di alcolici e succhi di frutta, e nel 2007 diventa proprieta’ del fondo americano ”Oaktree Capital Management”, spostando l’organizzazione commerciale dalla storica sede di Trieste a Milano, mantenendo fino a oggi lo stabilimento nell’area industriale giuliana di Zaule.

”Colpisce negativamente – affermano i lavoratori – la superficialita’ con la quale un marchio storico quale la Stock, cosi’ legato all’immagine di Trieste, sia definitivamente cancellato dalla storia della citta’. L’ennesimo impoverimento del tessuto industriale della provincia di Trieste”.