Tares salata per famiglie numerose e imprese che producono più rifiuti

Pubblicato il 24 Dicembre 2012 - 12:51 OLTRE 6 MESI FA
Tares salata per le famiglie numerose e per le imprese che producono più rifiuti

ROMA – Tares più cara per i nuclei familiari numerosi. Saranno infatti questi a pagare il dazio più pesante per la Tares nei Comuni dove oggi è in vigore la Tarsu. Oltre a loro, la Teres peserà sui bar, ristoranti e mense e su quelle aziende che producono una quantità maggiore di rifiuti.

La Tares è un’imposta nata per sostituire Tarsu e Tia e per coprire la gestione dei rifiuti urbani, di quelli assimilati avviati allo smaltimento, ma anche i costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni. Dal primo gennaio saranno sostituite tutte le tipologie di prelievo attualmente esistenti e cambieranno i criteri di determinazione dei corrispettivi.

Come cambieranno i corrispettivi lo spiega oggi 24 dicembre, Il Sole 24Ore:

“Innanzitutto, a differenza del passato, cadrà il principio di sussidiarietà e il tributo dovrà garantire il pagamento di tutti i costi del servizio di gestione dei rifiuti. Questo comporterà un aggravio per imprese e famiglie perché, ad oggi, la copertura media nazionale del costo del servizio è intorno al 91 per cento. Dall’analisi svolta da Indis/Unioncamere, realizzata in collaborazione con Ref Ricerche emerge che gli incrementi saranno condizionati dal nucleo familiare, nel caso di tariffe domestiche, o dal settore di attività delle imprese, nel caso di tariffe non domestiche, ma anche, per entrambi i soggetti, dal Comune e dal tipo di imposta già applicata”.

“Nei Comuni in cui è ancora presente la Tarsu – spiega Samir Traini economista di Ref Ricerche, che ha lavorato allo studio – il corrispettivo potrebbe subire un incremento, che varia dal 10 al 14%, legato alla necessità di ripianare il deficit di finanziamento del servizio Rsu”. L’altro significativo cambiamento sarà legato alla redistribuzione del carico in base alla tipologia di nucleo familiare. “Nei comuni a Tarsu – aggiunge Traini – alla luce dei criteri di redistribuzione, l’aggravio sarà più significativo all’aumentare del numero dei componenti il nucleo familiare, con le famiglie di 5 e più componenti che subiranno un incremento medio di quasi il 30 per cento. Al contrario, le famiglie poco numerose potrebbero registrare un beneficio e quelle costituite da un solo componente potrebbero risparmiare circa il 3 per cento”.

I costi aggiuntivi arriveranno anche dall’introduzione del corrispettivo per i servizi indivisibili. Scrive ancora Il Sole 24Ore:

“In media nazionale, l’incremento stimato per una famiglia di tre componenti è di circa il 14% ma può arrivare al 19% in caso di adozione dell’aliquota massima (0,40 euro/mq). Per questa parte del tributo, nei Comuni che oggi adottano la Tia, gli incrementi saranno più pesanti per i piccoli nuclei familiari, mentre nei Comuni a Tarsu, l’impatto sarà abbastanza omogeneo”.

Gli incrementi delle tariffe delle imprese saranno invece differenziati in base alla tipologia economica. Ad essere penalizzate saranno quelle imprese a cui sono associati i più elevati coefficienti di producibilità presunta di rifiuti. Prosegue Il Sole:

“La logica europea alla base della nuova tariffa, secondo la quale paga di più chi produce più rifiuti – spiega Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere – deve servire per passare da una mera gestione delle tariffe locali a una che vede nelle tariffe una leva per politiche attive, capaci di incentivare i comportamenti più virtuosi di cittadini e imprese e penalizzare, invece, quelli più nocivi e meno sostenibili”. Alla luce di questo principio, le attività che registreranno i maggiori rialzi – oltre il 50% – saranno quelle a cui sono associati i più elevati coefficienti di producibilità presunta di rifiuti: attività di ortofrutta, bar, mense, ristoranti. Ma anche scuole e case di cura, che in regime Tarsu hanno beneficato di tariffe molto contenute. Non mancano soggetti che beneficeranno di riduzioni. «È il caso – conclude Traini – delle attività considerate a bassa producibilità di rifiuto, come i cinema, le autorimesse, gli espositori, le banche, i negozi e le attività industriali e artigianali”. Trend contrario per l’impatto del corrispettivo per i servizi indivisibili che registrerà un incremento più elevato per le attività a bassa producibilità di rifiuto (+15%) e più lieve per le attività ad elevata producibilità di rifiuto (+2%)”.