Irpef sulle borse di studio: ricercatori e giovani medici in piazza

Pubblicato il 16 Aprile 2012 - 09:21 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Anche le borse di studio, gli assegni per i ricercatori e i dottorati verranno tassate, e i giovani ricercatori e medici specializzandi scendono in piazza. A lanciare la mobilitazione, in una nota unitaria, sono Federspecializzandi e Sigm (Segretariato italiano giovani medici), che annunciano per oggi 16 aprile e domani 17 aprile due giorni di ”astensione dalle quotidiane attività assistenziali e di ricerca”. Per martedì 17 aprile poi è prevista dalle 10 alle 13 una manifestazione in piazza del Parlamento.

Chiedono infatti la cancellazione della norma prevista dal decreto fiscale in discussione alla Camera che impone la tassazione Irpef su tutte le somme corrisposte a titolo di borsa di studio.

Un emendamento approvato al Senato ha solo lievemente addolcito la novità, stabilendo che si applicherà alle somme che formano il reddito per la parte eccedente gli 11.500 euro. Saranno sottoposte a prelievo fiscale le borse di studio per la frequenza dei corsi di dottorato di ricerca, di perfezionamento e di specializzazione erogate dalle Università e i contratti di formazione medica specialistica a queste equiparate, nonché gli assegni erogati dalle Regioni. Insomma, una platea molto più ampia dei giovani medici.

”Non vogliamo credere che si voglia far cassa con i soldi delle borse di studio e degli assegni di ricerca, somme che garantiscono il minimo sostentamento per migliaia di giovanissimi ricercatori e medici specializzandi”, affermano ora i ricercatori.

”La prospettiva -aggiungono- realistica e paradossale, quella dello spopolamento del nostro Servizio Sanitario Nazionale con, da un lato, le giovani professionalita’ mediche italiane in fuga verso il Nord Europa e gli USA e, dall’altro, l’ingresso di giovani medici stranieri a colmare le lacune della nostra Sanitfrutto di scelte sbagliate e dannose come questa. Chiediamo al Governo e a tutti i gruppi parlamentari – conclude la nota – di intervenire a correggere tale disposizione in occasione del passaggio alla Camera dei Deputati”.

”Al fine di esprimere la più totale disapprovazione – concludono – si invitano pubblicamente i colleghi all’astensione dalle quotidiane attivita’ assistenziali e di ricerca nelle giornate del 16 e 17 aprile 2012 ed alla partecipazione alle assemblee pubbliche che verranno indette autonomamente dai comitati locali di ciascun Ateneo nelle medesime giornate”.

A Roma l’assemblea è stata organizzata a Tor Vergata, mentre la manifestazione di martedì, fanno sapere gli organizzatori, si svolgerà in camice bianco.

Un incontro ”fuori programma” tra Renato Balduzzi, e una folta rappresentativa di specializzandi di medicina si è svolto stamani a Torino all’ospedale Cto, dove il ministro della salute è arrivato per intervenire a un convegno su ”Il medico professionista dell’emergenza” organizzato da Cimo-Asmd.

Circa duecento ragazzi, tutti in camice bianco, hanno occupato l’aula magna esponendo striscioni e Luca, un loro portavoce, ha letto un documento di protesta contro la parte del decreto legge del 2 marzo che equipara i redditi da borsa di studio a quelli da lavoro dipendente e ne prevede la tassazione oltre gli 11.500 euro all’anno.

”Questo – ha risposto Balduzzi – non e’ tempo di promesse ne’ vere ne’ false. Io non ve ne faccio. Ma domani, se a Roma una vostra delegazione salira’ al Ministero, trovera’ qualcuno pronto ad ascoltare. Apriremo un tavolo”.

La discussione si e’ sviluppata per alcuni minuti, toccando anche altri temi come la fuga dei ricercatori all’estero, senza intemperanze. Solo quando il ministro ha detto che sull’attenzione alle fasce deboli (”la cinghia la deve sempre tirare di più chi ha più buchi”) e ai  giovani ”ci abbiamo messo la faccia”, un ragazzo dalla platea ha gridato ”la faccia da culo”; Balduzzi ha risposto con una battuta e non ci sono state contestazioni.