Arrivano le tasse comunali. E sono pure retroattive

Pubblicato il 27 Gennaio 2011 - 18:23 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Arrivano le tasse dei Comuni, ma la vera novità è che potranno essere anche retroattive. E’ quanto stabilito dalla nuova bozza sul federalismo municipale: lo sblocco dell’addizionale Irpef comunale potrebbe scattare anche retroattivamente per il 2010. Si tratta sempre di una bozza ma, essendo l’ennesima, il testo redatto potrebbe assomigliare molto alla versione definitiva.

E’ infatti stabilito che ”le delibere relative al 2010 sono efficaci per lo stesso anno d’imposta se la pubblicazione sul predetto sito avviene entro il 31 marzo 2011”. Cosa vuol dire questo? Che i Comuni che applicano l’Irpef fino allo 0,2%, possono applicare entro il 31 marzo un altro 0,2% valido anche per il 2010. Chi invece applica un Irpef già superiore allo 0,4%, può aumentare ulteriormente fino allo 0,8% entro dicembre 2011.

Si può ulteriormente tradurre questa misura: essendo un provvedimento facoltativo, i Comuni possono decidere se applicarlo o meno. Sulla carta, perché in realtà molto dipende dallo “stato di salute” delle casse municipali: dunque, mentre i Comuni “ricchi” o ben amministrati possono anche fare a meno di alzare le aliquote, quelli “poveri” o male amministrati saranno praticamente “obbligati” a farlo.

Si corre poi un altro rischio, quello di alimentare l’invidia tra i Comuni: se Roma ha già un’aliquota più alta del consentito (nel tentativo di recuperare il deficit sanitario), Milano ha un’aliquota di zero. Ma se Letizia Moratti volesse, ora potrebbe decidere di praticare l’innalzamento della quota.

Tra le altre misure previste dalla bozza, viene meno il bonus famiglie tassa di soggiorno con il tetto di 5 euro a notte.

Le modifiche apportate al testo rappresentano una “vittoria” soprattutto per i Comuni che, tramite l’Anci, avevano chiesto lo sblocco dell’Irpef e delle altre aliquote a partire dal 2011 e non dal 2013, come inizialmente previsto.

Ecco le misure nel dettaglio.

Cedolare secca

Cambiano ancora le aliquote della cedolare secca sugli affitti. L’aliquota nel testo è prevista, infatti, al 19% per i canoni concordati e al 21% per i canoni liberi.

Sblocco dell’Irpef

Arriva lo sblocco delle addizionali all’Irpef per i Comuni. Con decreto del presidente del Consiglio – si legge nel testo – da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto sul fisco comunale ”è disciplinata la graduale cessazione, anche parziale, della sospensione del potere dei Comuni di istituire l’addizionale comunale all’Irpef” o di aumentarla. Il tetto per i primi due anni è dello 0,4% e, comunque, comunque non può essere aumentata più dello 0,2% annuo.

Lo sblocco dell’addizionale Irpef comunale potrebbe scattare anche retroattivamente per il 2010. E’ infatti stabilito che ”le delibere relative al 2010 sono efficaci per lo stesso anno d’imposta se la pubblicazione sul predetto sito avviene entro il 31 marzo 2011”.

Salta in bonus famiglie

Salta il bonus di 400 milioni per le famiglie in affitto. Nell’ultima versione illustrata oggi dal ministro Calderoli in commissione e che entrerà nel parere del relatore La Loggia viene, infatti, cancellato quel comma. In compenso i proprietari che optano per la cedolare secca non potranno, per la durata dell’opzione per la cedolare, aumentare l’affitto, nemmeno per l’adeguamento all’Istat.

Aliquota Imu

L’aliquota dell’Imu, la nuova imposta sul possesso, a partire dal 2014, viene fissata annualmente all0 0,76%. L’aliquota però può essere modificata con decreto della presidenza del Consiglio dei ministri su proposta del Tesoro e d’intesa con la Conferenza unificata in base alle analisi che la Copaff farà in merito.

Tassa di soggiorno

Tassa di soggiorno estesa dai soli comuni capoluoghi di provincia alle unioni di Comuni e ai Comuni che rientrano negli elenchi regionali delle località turistiche o delle città d’arte. Salta il ‘minimo’ di 0,5 euro, resta il tetto di 5 euro a notte. Gli introiti vanno a manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e ai relativi servizi pubblici locali. Sono possibili esenzioni o riduzioni per particolari fattispecie o determinati periodi di tempo.