Imu, Tares, Iva 2013: 5 miliardi di tasse in più per famiglie, imprese, consumi

Pubblicato il 18 Marzo 2013 - 11:57| Aggiornato il 14 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Tasse, 5 miliardi di rincari previsti nella seconda parte del 2013, rincari che insistono su un  contesto economico bloccato e alimentano quel “cocktail fiscale che avvelena un intero Paese” (è il commento all’apertura di oggi del Sole 24 Ore e dedicata al tema). Tra Imu che rincara per le imprese, la Tares che sostituisce le vecchie Tarsu e Tia sui rifiuti e l’annunciato inasprimento della tassazione indiretta e cioè l’Iva che sale di un punto al 22%, il pacchetto di misure varate nelle manovre 2011 e 2012, vale nel complesso 5 miliardi di euro.

Imu. Il pacchetto di misura, considerando l’Imu, pesa sulle aziende già penalizzate dal credit crunch e dai crediti con la pubblica amministrazione (un centinaio di miliardi): a gennaio 2013 è scattato, infatti, l’aumento del moltiplicatore, da 60 a 65, con cui si calcola il valore dei fabbricati (appartenenti al gruppo D delle categorie Imu). I pratica, un aumento dell’8,3% della base imponibile cui si applica l’Imu.

Tares. I ricarichi fiscali che peseranno sulle famiglie quando verrà avviata la Tares sui rifiuti il 1° luglio 2013: una previsione di gettito che passa dai 4,2 mld delle vecchie Tarsu e Tia, ai 5,4 mld della nuova imposta che eleva di 30 centesimi al metro quadro la quota individuale, per una spesa nazionale che vale più di un  miliardo.

Iva. Ultimo c’è il capitolo Iva: passo dopo passo, progressivamente, si è arrivati a stabilire quota 22% a partire dal 1° luglio, per la tassa indiretta meno progressiva di tutte che rischia di frenare ancor di più io consumi e anzi di aumentare l’inflazione. Sui prodotti dim largo consumo si stima una maggiorazione di spesa per le famiglie dello 0,2% su ogni prodotto.