Telecom, Alierta e Linares si dimettono: Telefonica fuori da cda

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Dicembre 2013 - 01:26 OLTRE 6 MESI FA

telefonicaMILANO – Il numero uno di Telefonica, César Alierta, e Julio Linares, chief operating officer, hanno rassegnato le dimissioni con effetto immediato dal cda di Telecom Italia. Linares esce anche dalla lista presentata da Telco per la potenziale rielezione del Consiglio di Amministrazione di Telecom nella Assemblea del 20 dicembre.

Pure definendo ”irragionevoli” le imposizioni dell’antitrust brasiliano Telefonica ha preso questa decisione, spiega in una nota al Cnmv (la Consob spagnola) per ”rafforzare il forte impegno a mantenere separato il proprio business da quello di Telecom in Brasile”.

Linares esce anche dalla lista presentata da Telco per l’eventuale rielezione del Consiglio di Amministrazione all’assemblea del 20 dicembre, che si riduce così a due nomi, Stefania Bariatti e Marco Patuano. L’esito dell’assemblea sembra, a una settimana dalla riunione dei soci, un po’ meno scontato. Se all’auditorium di Rozzano si presenterà meno del 45% del capitale la mozione di revoca del cda presentata da Findim, socio con il 5%, non avrà possibilità di successo.

Ripercorrendo la storia dei ‘general meeting’ degli ultimi 5 anni, solo l’anno scorso ha partecipato più del 50% dei soci, una partecipazione considerata ‘alta’, erano il 47% nel 2010 e poco più del 30% nelle riunioni precedenti. Telco può contare sul 22,4%, Fossati – che ha chiesto la ‘testa’ degli attuali consiglieri – ha poco più del 5% e ha chiamato a raccolta i fondi, in particolare cercando di far arrivare attraverso analisti e proxy il suo ‘contro-piano’ agli investitori internazionali – che potrebbero controbilanciare il peso di Telco.

E i soci italiani, pur restando sulle loro posizioni, sembrano aprirsi ai suggerimenti dei ‘proxy’ e soprattutto ascoltare la voce dei fondi: il conflitto di interesse che il mercato attribuisce loro va superato e per questo stanno preparando 5 nomi, tutti indipendenti, da portare al voto in assemblea nel caso si dovesse votare per un nuovo board e dovesse essere necessario andare a integrare le due liste, di Telco e Assogestioni. I nomi dovrebbero arrivare sul tavolo di un cda convocato per il 19 dicembre, proprio alla vigilia dell’assemblea.

A sorpresa intanto si è candidato un outsider, Massimo Consoli, azionista da pochi mesi, con circa 15 mila azioni. E’ un commercialista catanese e nel 2012 ha guidato la vertenza giudiziaria di Aligrup, azienda della grande distribuzione in fallimento con circa 1.600 dipendenti, di cui è stato amministratore giudiziario. Consoli non ha avuto contatti per ora con Asati, l’associazione dei piccoli azioni ne con Fossati.

”Credo in Telecom ma non mi piace com’è gestita. Ho un minimo di esperienza e ho idee su come dev’essere la società” ha detto all’ANSA. Al ‘dopo’ assemblea però, paradossalmente, sembra aver pensato solo Telco che, nella sua lista, ha candidato l’uomo azienda, Marco Patuano ad oggi l’unico che conosce la macchina e sembra in grado di poterla guidare. I soci italiani, a prescindere dal risultato a breve ma anche in vista del rinnovo del cda a scadenza naturale e del prossimo scioglimento dei patti Telco, sembrano dunque pronti a dare a Telecom una governance da ‘public company’ con un cda fatto di consiglieri indipendenti e manager.