Telecom Italia e Fastweb alleate per la banda ultralarga: fibra+rame a 100 mega

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Maggio 2015 - 06:09 OLTRE 6 MESI FA
Telecom Italia e Fastweb alleate per la banda ultralarga: fibra+rame a 100 mega

Telecom Italia e Fastweb alleate per la banda ultralarga: fibra+rame a 100 mega

MILANO – Telecom Italia e Fastweb alleate per la banda ultra larga. Con l’accordo, siglato nei giorni scorsi ma che sarà ufficializzato al Consiglio d’amministrazione di giovedì, l’ex monopolista proverebbe a rivitalizzare l’ultimo miglio in rame posticipando di fatto gli investimenti in fibra fino a casa dell’utente finale (Fiber to the home, Ftth).

L’accordo tra Telecom e Fastweb, senza vincoli di esclusiva, prevede a maggio la sperimentazione nei laboratori di Telecom a Torino e di Fastweb a Milano di una nuova tecnologia detta Vdsl enhanced (fornita da Alcatel Lucent e da Huawei) per dimostrare che si possono portare oltre 100 mega anche con la fibra fino all’armadio e poi rame fino a casa. Ma a chi ritiene la mossa un addio al dossier Metroweb e più in generale agli investimenti sul Ftth,  il presidente di Telecom Giuseppe Recchi, si affretta a dire: “Sono due cose slegate, il nostro obiettivo è costruire la rete attraverso diverse metodologie e l’importante è dare la velocità di connessione”.

Restano confermati i progetti del gruppo di cablare 40 città, anzi gli investimenti potrebbero aumentare. Vengono fatti “gli investimenti necessari per come si sviluppa il mercato. Vedremo man mano” ha detto Recchi. Ora si guarda alla riunione del board di giovedì che, oltre ad esaminare i conti del primo trimestre, metterà sul tavolo anche il dossier Metroweb e le strategie del gruppo.

Intanto, nella settimana in cui si apre la consultazione pubblica, il Pd chiama a Roma gli stati generali della banda ultralarga: al tavolo Governo, Telecom, Vodafone, Fastweb, la Cdp, Antitrust e Agcom per fare il punto sul piano nazionale. Organizzato al Nazareno l’incontro promosso dagli esponenti del Pd Sergio Boccadutri ed Ernesto Carbone assume una connotazione politica e mette a tema la possibilità di rendere vincolanti gli impegni degli operatori ma anche gli strumenti finanziari utilizzabili, partendo dallo Sblocca Italia ai crediti imposta (che per ora non ci sono) al cartellino giallo che la Ue potrebbe alzare ravvisando aiuti di Stato per gli incentivi nelle aree nere, quelle dove c’è un operatore in concorrenza.

Proprio per individuare le aree bianche e le aree nere, il ministero dello Sviluppo economico ha avviato la consultazione pubblica nella quale gli operatori dovranno definire nei dettagli, anche temporali, i propri piani di investimento che si impegneranno formalmente a rispettare, in linea con la normativa europea. E proprio rispetto a questi impegni, al tavolo di oggi è emersa la necessità, non respinta dagli operatori presenti, di renderli vincolanti e, quindi, monitorarli. Qualcuno si sarebbe spinto a ipotizzare un monitoraggio da effettuare ogni tre mesi.