Terremoto in Emilia. Allarme Coldiretti: “Il 20% delle mucche non ha cibo”

Pubblicato il 31 Maggio 2012 - 12:01 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA – Le scosse che hanno sconvolto l'Emilia rischiano ora di aprire un nuovo fronte. A lanciare l'allarme e' la Coldiretti, secondo la quale ''in almeno il 20% degli allevamenti colpiti manca una fornitura adeguata di cibo per gli animali a causa del crollo dei magazzini con fieno e foraggi''.

Inoltre, spiega l'associazione in una nota, ''in alcune stalle si attendono le necessarie verifiche per mettere in sicurezza le mucche che, nelle aree interessate dal terremoto, sono scioccate dal sisma, si nascondono e passano intere notti insonni''.

Se nei capannoni di stagionatura sono crollate a terra complessivamente quasi un milione di forme di 40 chili di Grana e Parmigiano, nelle stalle – sottolinea la Coldiretti – oltre ai danni strutturali si registra un crollo della produzione di latte stimata superiore al 10-15% per lo stress provocato alle mucche''.

''Quando c'e' stato il terremoto – spiega nella nota di Coldiretti, Alberto Gandolfi, 44 anni, allevatore di Pegognaga, nel Mantovano – le mucche hanno smesso di dare latte per la paura e hanno saltato un turno di mungitura e anche adesso le vedi che non riposano, stanno sempre in piedi, con le orecchie dritte, all'erta perche' loro sentono anche le scosse piu' piccole che magari noi non avvertiamo''.

A causa del sisma, poi, molte stalle hanno subito danni ed e' stato necessario sfollare anche gli animali ospitati in strutture di altre aziende. Gli allevamenti della zona – conclude la Coldiretti – sono ''il fulcro di un sistema produttivo che ha dato origine ed alimenta la Food Valley italiana dalla quale partono verso l'Italia ed il resto del mondo le piu' prestigiose produzioni agroalimentari nazionali, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano ma anche latte ad uso alimentare per i cittadini''.