Multe, valgono 3 miliardi. Ma solo 30 milioni investiti in sicurezza

Pubblicato il 17 Febbraio 2012 - 10:46 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sono circa due miliardi di euro l’anno i ricavi per le multe comminate in tutta Italia, che spariscono misteriosamente nei meandri della pubblica amministrazione. Un tesoretto del valore di 3 miliardi di euro, di cui solo 30 milioni vanno alla sicurezza. I dati del rapporto della Fondazione Luigi Guccione rivelano che tra il 2001 e il 2010 le stragi sull’asfalto in Italia sono calate meno che negli altri paesi europei. La ricerca offre un quadro dettagliato di come “il tesoro delle multe” venga male amministrato ma soprattutto evidenzia che, nonostante la consistenza, non riesca ad incidere sulla sicurezza né a far diminuire la mortalità sulle strade.

E’ Milano la città che impiega più risorse finanziarie per migliorare la segnaletica stradale, mentre a Trieste spetta il primo posto per soldi investiti nella manutenzione stradale. Venezia si aggiudica invece il primato per i controlli della polizia locale. A Roma, invece, va il primato per il numero di multe procapite fatte (101 euro) seguita da Milano (100 euro), Bologna (97 euro), Torino e Napoli (67 euro), la più bassa Reggio C. (10 euro), Messina (18 euro), Trieste (24 euro).

Mediamente nell’ultimo quinquennio gli abitanti delle 13 città, monitorate dalla Fondazione Luigi Guccione, hanno pagato 74 euro procapite all’anno. Dai dati forniti dai Comuni di Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Messina, Milano, Napoli,Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Trieste e Venezia è emerso un utilizzo delle risorse non omogeneo rispetto a quanto indicato dal codice della strada che destina il 50% degli introiti al miglioramento della segnaletica (almeno il 12,50%), ai controlli della polizia locale (almeno il 12,50%), alla manutenzione delle strade, sicurezza utenti deboli, educazione stradale (25%).

Per il rinnovamento della segnaletica, dopo Milano che investe il 55,2% delle entrate, seguono con il 46,4% Reggio Calabria e Palermo con il 20,7%.  Maglia nera per Bologna che investe solo l’1,5% e Roma il 2,4%.

Dalla segnaletica alla manutenzione sono molte le spese che andrebbero sostenute con gli introiti ricavati dalle multe, ma che le città evitano di fare. Nell’ultimo quinquennio gli impieghi sono del 7,3% lontani da quanto previsto dall’art. 208 del Codice della strada richieda almeno il 12,5%. La spesa totale è stata di oltre 173 milioni. Alle attività di controllo va il 9,3% invece del 12,5% minimo. I più elevati impieghi da Venezia (31,9%), Reggio C. (28%), Messina (23,3%), Cagliari (17%), i più bassi Torino (1%), Trieste (2,9%), Milano (4,5%).

Nel quinquennio sono stati spesi appena 220 milioni per la manutenzione delle strade, la sicurezza degli utenti deboli, l’educazione stradale, ecc. Trieste spicca per il massimo impiego (85,1%), seguita da Bologna (80%), Palermo (59,7%), Milano (46,5%). Quasi nulle le spese di  Messina (3,4%), Venezia (5,8%), pari a zero quelle di reggio Calabria.

Tra le 13 città Roma è la più insicura, pur essendo quella che applica la più elevata pressione per multe. In 5 anni ben 1002 morti seguita a distanza da Milano ( 373 morti), Napoli (230 morti), Torino (207 morti), Palermo (194 morti), Catania (112 morti), Bologna (102), Messina e Bari (84 morti), Genova (71), Trieste (65) e Venezia (64), Cagliari (61), Reggio C. (39). Sempre Roma destina quasi 712 milioni per finanziare metro e bus contro i circa 50 di -Milano.