Tirrenia, fonti Ue: "Molto difficile approvare la fusione"

Pubblicato il 19 Marzo 2012 - 16:09 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES – ''Sembra molto difficile immaginare rimedi adeguati alle preoccupazioni dell'antitrust Ue'', spiegano le fonti, precisando come la lettera inviata da Bruxelles al governo italiano si riferisca all'offerta sottoposta da Cin due mesi fa. Come scriveva l'antitrust il 18 gennaio, ''l'operazione proposta risulterebbe in quote di mercato estremamente elevate, se non monopolistiche, per diverse rotte interne italiane'', soprattutto quelle che collegano la Sardegna e l'Italia. La lettera ribadisce tali preoccupazioni.

Ma il faro Ue sul caso Tirrenia punta anche sugli aiuti di Stato: terreno scivoloso, dove la Commissione non lascia troppa speranza al governo, anche se non ha ancora preso una decisione. Il problema, fanno notare le fonti, e' che fusione e aiuti sono strettamente collegati: ''La conclusione dell'indagine sugli aiuti puo' avere un effetto sulla fusione perche', in caso la Ue imponesse un risarcimento molto elevato, esso modificherebbe il bilancio della compagnia e le societa' che volessero acquistarla dovrebbero tenere conto di questo passivo''.

Non solo: se Bruxelles, che ha forti dubbi sugli aiuti di Stato, approvasse la fusione, si avrebbe una soluzione per la quale ''il costo delle rotte sarebbe a carico del contribuente''. Ma le autorita' italiane ''non hanno tenuto conto del problema degli aiuti di Stato, le difficolta' si conoscevano, ma hanno ugualmente continuato a procedere con la fusione''.

L'esame dell'antitrust Ue sulla vicenda Tirrenia si trova ora nella seconda fase, cioe' i 90 giorni in cui il l'Italia deve fornire informazioni se non vuole che la procedura vada avanti. Il 13 febbraio la Commissione ha sospeso la procedura, come da regolamento, in attesa che il governo fornisca nuovi dettagli.

E' ''molto difficile'' che Bruxelles approvi l'operazione di privatizzazione di Tirrenia, perche' la proposta prevede un ''quasi-monopolio su alcune rotte'', in particolare quelle con la Sardegna. Inoltre, la vicenda della fusione e' strettamente collegata all'indagine sugli aiuti di Stato dove vi sono state ''importanti violazioni'' delle norme Ue, che rendono ''problematica'' una soluzione positiva del dossier. E' quanto apprende l'ANSA da fonti qualificate vicine al dossier.

''Tirrenia non diventi vittima della burocrazia europea. Il Governo intervenga subito''. Lo chiedono il segretario nazionale Ugl Trasporti, Fabio Milloch, e il segretario nazionale Mare e Porti-Ugl Trasporti, Pasquale Mennella, spiegando che ''l'assegnazione di Tirrenia a Cin tramite gara e' l'esito di un percorso travagliato, iniziato nel 2007, avviato proprio per rispettare il regolamento (CEE) n. 3577/92 sulla liberalizzazione del cabotaggio europeo, che impone l'assegnazione tramite bando di gara europeo delle convenzioni ultradecennali delle societa' di navigazione nell'ambito Ue''.

Per i sindacalisti ''e' assurdo che adesso, a distanza di quattro anni, vengano imposti nuovi vincoli, determinando di fatto la dissoluzione di importanti asset e la perdita di migliaia di posti di lavoro, ed impedendo ad una cordata di imprenditori italiani di investire nel trasporto marittimo e di garantire servizi di collegamento essenziali attraverso una gara corretta e trasparente''.

''Chiediamo dunque al ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera, di convocare subito le parti sociali – concludono – e di chiarire quali soluzioni intende mettere in campo per evitare quello che sarebbe un vero e proprio 'disastro' per l'occupazione del settore, diretta e indiretta, per i collegamenti marittimi e per la garanzia della continuita' territoriale''.