Privatizzazione Tirrenia, Cinven lascia: rimane solo Mediterranea

Pubblicato il 26 Giugno 2010 - 18:20 OLTRE 6 MESI FA

La corsa per la privatizzazione di Tirrenia ha un solo concorrente: il Sole 24 Ore annuncia infatti, in un articolo a firma di

Raoul de Forcade, che il 28 giugno, termine ultimo per la presentazione delle offerte vincolanti, il fondo inglese di private equity Cinven Limited non presenterà la propria offerta.

Resta così in gara solo Mediterranea, holding di navigazione partecipata al 37 per cento dalla Regione Sicilia.

Il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Giuseppe Reina, ha cancellato l’incontro, previsto per il 25 giugno, tra sindacati, ministero e Regione Sicilia, in qualità di socio della Mediterranea, da lui stesso precedentemente convocato.

Il Governo, secondo il quotidiano di Confindustria, sarebbe stato già al corrente della decisione di Cinven e avrebbe, per questo, tentato di stringere i tempi, favorendo un incontro tra sindacati e Regione Sicilia.

Ma accorciare il percorso della gara con un concorrente, mentre l’altro è ancora ufficialmente in gara, potrebbe configurare una turbativa d’asta: a questo potrebbe essere dovuta la retromarcia del ministero.

In ogni caso, i sindacati non hanno preso bene le mosse del ministero. “Si accentuano – afferma in una nota la Filt-Cgil – le nostre perplessità sulla gestione del processo di privatizzazione del gruppo. L’incontro poteva essere un’occasione per avere un confronto preventivo sui piani industriali”.

In questo modo la gara per Tirrenia inizia a traballare, perché non è scontato che Mediterranea, holding eterogenea composta da due armatori (Tomasos e Lauro, rispettivamente col 30,5 per cento e il 18,5 per cento), una società di imprenditori e marittimi campani (Isolemar con l’8 per cento), l’ex presidente di Confitarma Nicola Coccia (3 per cento), la famiglia Busi (3 per cento) e la Regione Sicilia (col 37 per cento e azioni senza diritto di voto), riesca a presentare un’offerta adeguata per acquisire la compagnia.