Moody’s boccia ancora Italia: declassa Titoli di Stato. Ue: Tempi inappropriati

Pubblicato il 13 Luglio 2012 - 08:15 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Ancora attacchi all’Italia: l’agenzia di rating Moody’s ha declassato di due punti il rating dei nostri Titoli di Stato, portandoli a Baa2 da A3, con un outlook negativo. D’altronde il premier Mario Monti l’aveva detto: “L’Italia è in un percorso di guerra, che durerà ancora per tempo”. La notizia, ironia della sorte, è arrivata proprio mentre Mario Monti, invece di occuparsi della crisi, atterrava in Idaho, Stati Uniti, per recarsi alla Allen Conference di Sun Valley, insieme ai guru dei media  e del web.

Intanto dall’Italia è stato Corrado Passera a fare le veci di Monti e a commentare il declassamento: “Il giudizio di Moody’s è del tutto ingiustificato e fuorviante – dice Passera – non tiene conto del lavoro che il nostro Paese sta facendo”. Anche da Bruxelles arriva una critica a Moody’s per la ”tempistica del declassamento dell’Italia”, giudicata “inappropriata e discutibile” per la coincidenza con l’odierna ”importante” asta di titoli di Stato. L’Ue dice di considerare le riforme adottate dal governo ”impressionanti, se non senza precedenti”.

E perché Moody’s ha tagliato il rating dei nostri Titoli di Stato? Perché secondo lei sempre meno agenti finanziari vorranno acquistarli. Secondo Moody’s l’Italia infatti “sperimenterà un ulteriore netto incremento dei costi di finanziamento del debito”. Le cause? “Un aumento della fragilità della fiducia nel mercato, il rischio contagio da Grecia e Spagna e i segni di un’erosione degli investimenti stranieri”.

Poi c’è un quarto fattore che per Moody’s continua a influenzare la fiducia dei mercati nei confronti dell’Italia: l’instabilità politica. In Italia ”anche il clima politico, specialmente con l’avvicinarsi del voto della prossima primavera, è fonte di un aumento dei rischi”, sostiene Moody’s, spiegando che il taglio del rating dei bond italiani è dovuto anche a un deterioramento della situazione dell’economia, nonostante le misure e le riforme positive decise dal governo.

Il peggioramento dell’economia, poi, col Paese in recessione, ”aumenta il peso dell’austerity e delle riforme sulla popolazione italiana”. Questo porta le forze politiche a frenare, in qualche modo, l’azione del governo. Quest’ultimo – riconosce Moody’s – ha messo in campo ”un programma di riforme che ha davvero le potenzialità per migliorare notevolmente la crescita e le prospettive di bilancio”. Nonostante ciò la recessione incombe e raggiungere gli obiettivi di risanamento dei conti resta una enorme sfida, con il pareggio di bilancio – si sottolinea – slittato di due anni”.

Chiusa l’inchiesta a Trani. Intanto proprio il 13 luglio la Procura di Trani ha chiuso le indagini su Moody’s, ”l’agenzia di rating accusata dal Pm Michele Ruggiero, su denunce di Adusbef e Federconsumatori, di aver diffuso giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti sul sistema economico-finanziario e bancario italiano configurando una manipolazione del mercato”.

”Per quanto riguarda Moody’s, gli indagati sono accusati del reato di manipolazione del mercato”, sottolineano i presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti. ”Nel giorno in cui Moody’s continua a diffondere report posticci e notizie infondate, alterando le corrette funzioni delle borse e dei mercati, Adusbef e Federconsumatori – riporta il comunicato -, nel chiedere sanzioni penali adeguate ai governi distratti contro la speculazione, ricordano i danni causati dalle tre sorelle del rating al sistema Italia, quantificate in 120 miliardi di euro dalla Corte dei Conti, annunciando la richiesta di acquisizione degli atti per la costituzione di parti civili nel processo, ed assisteranno gratuitamente i risparmiatori e tutti coloro che sono stati gravemente danneggiati”.