Per il rilancio Toyota sfoltisce i vertici e punta sui paesi emergenti

Pubblicato il 10 Marzo 2011 - 13:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una sforbiciata ai super manager: la nuova strategia di Toyota punta sulla riduzione dei costi e sul raddoppio dell’utile operativo. Il Sole 24 Ore sottolinea come la casa automobilistica giapponese abbia come obiettivo quota 10 milioni: per raggiungerla punta sui nuovi modelli ibridi e sul mercato dei paesi emergenti, che in quattro anni dovrebbero generare la metà del business.

Per snellire i processi decisionali Akio Toyoda ha pensato di ridurre ul numero dei membri del board da 27 a 11, e il numero dei più alti dirigenti da 77 a 60.

L’obiettivo, appunto, è il raddoppio  dell’utile operativo da 550 miliardi di yen a mille miliardi di yen (circa 12 miliardi di dollari) e un rialzo del margine operativo dal 2,9 al 5%.

Toyoda ha prospettato una struttura dei costi che riuscirà a sostenere cali delle vendite fino al 20%. La sicurezza sarà la priorità assoluta. “Vogliamo costruire un business che possa rimanere redditizio anche se dovesse verificarsi un altro shock del tipo di quello della Lehman”, ha detto Toyoda.

Nonostante le aperture ai mercati emergenti, con l’ampliamento, seppur graduale, delle sue strutture manifatturiere in quei paesi, Toyoda ha detto che, al momento, la casa automobilistica non è pronta ad accogliere nel proprio board non-giapponesi. Allo stesso tempo, però, è stato creato un comitato consultivo di advisor stranieri.

Del resto è stato lo stesso numero uno di Toyota a chiarire che la base resterà in Giappone, dove deve competere con Nissan e Honda.  In Europa Toyoda ha annunciato un’ottimizzazione produttiva.

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