Toyota, rischio di perdita di carburante: richiamate più di un milione di auto

Pubblicato il 26 Gennaio 2011 - 08:29 OLTRE 6 MESI FA

TOKYO – Toyota annuncia il richiamo di 1,28 milioni di veicoli a causa di un possibile rischio di perdita di carburante. In Borsa, i titoli del produttore di Nagoya, che punta anche i ”richiami su base volontaria per garantire un servizio totale” ai clienti, perdono il 2,16% (a 3.390 yen), ben oltre lo 0,59% del Nikkei.

Sulla base di quanto riferito dal ministero dei Trasporti nipponico a seguito della segnalazione di 119 casi (senza alcun incidente), il provvedimento interessa circa 16 modelli (inclusa la Noah), prodotti da maggio 2000 e ottobre 2008. ”Si tratta di 33 casi di difetti a un tubo e di 86 legati alla pressione della pompa che potrebbero portare alla potenziale perdita di carburante”, ha spiegato all’Ansa Yoshiaki Imaizumi, un funzionario del ministero. A queste tipologie di problemi, ha continuato Imaizumi, corrisponde il richiamo di 1,2 milioni di vetture, mentre altre 74.590 sono interessate da difetti al sensore della pressione del carburante.

Infine, poco più di 6.000 mezzi commerciali Daihatsu, marchio del gruppo nipponico, per problemi al vano della ruota di scorta. Toyota, che si è appena confermata leader mondiale delle quattro ruote nel 2010, respingendo al fotofinish l’assalto di General Motors, è stata costretta tra fine 2009 e gran parte dello scorso anno a richiamare circa 10 milioni di vetture per diversi problemi tecnici.

Salgono a 1,7 milioni i richiami annunciati oggi da Toyota: alle vetture relative al Giappone (1,28 milioni) se ne sono aggiunte altre per complessive 421.000 unità, concentrate in Nord America, Europa e altri mercati. Le ragioni dell’iniziativa, ha spiegato il leader mondiale dell’auto, riguardano a vario titolo sempre i potenziali difetti al circuito del carburante.

Dal quartier generale della compagnia a Tokyo si apprende che ”non ci sono stati incidenti segnalati” e che i richiami rientrano negli sforzi per offrire ”il miglior servizio alla sicurezza della clientela”, mentre, quanto agli oneri dell’operazione, ”la società non è solita fornire stime”.