Vietato il contante nelle liste di nozze, anche per spese sotto i 1000 €

Pubblicato il 14 Marzo 2012 - 09:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il Fisco vigila e tiene d’occhio anche le liste di nozze: se vuoi fare un regalo ad una coppia di sposi non puoi pagare cash nemmeno se la spesa è inferiore ai mille euro. La tracciabilità obbligatoria, che impone assegni o bonifici e vieta l’uso del contante, si estende alla scelta di un set di piatti, a un servizio da tè, agli oggetti di arredamento, a un viaggio organizzato per la luna di miele…Fisco spione, Grande Fratello potenziale come suggeriva proprio ieri il Garante della Privacy Francesco Pizzetti? Comprensibilmente il presidente dell’Astoi, l’associazione dei tour operator aderente a Confindustria, Roberto Corbella, protesta per la discriminazione subita e si preoccupa del fatto che in molti saranno tentati di ricorrere ad altre forme di regalo. Corbella si chiede anche perché, in questa materia, debba intervenire il braccio lungo dell’Agenzia delle Entrate, mentre l’organo competente è il ministero dell’Economia, direzione V, che si occupa della prevenzione dell’uso del sistema finanziario per fini illegali. L’Agenzia diretta da Attilio Befera si sta insinuando in tutti gli aspetti della vita quotidiana usurpando, in nome della lotta all’evasione fiscale, competenze altrui? Si tratta di uno strappo allo stato di diritto che nega il patto liberale per cui i cittadini sono degni di rispetto fino a che non infrangano la legge? Siamo tutti evasori fino a prova contraria? Aggiunge Corbella a proposito dell’attuale sistema di pagamento: “Si tratta di erogazioni liberali effettuate separatamente da singoli individui, non deve sussistere il discorso del cumulo e del requisito della tracciabilità. In questi casi, come accade nella normale prassi, deve essere rilasciata ai partecipanti alla lista di nozze una ricevuta di quietanza dell’importo versato”. Insomma una ricevuta deve bastare, come per ogni altra forma di pagamento, con il limite, che però è universale, dei mille euro  cash. L’orientamento opposto  è stato confermato dalla Agenzia delle Entrate che ha risposto al quesito del sito Ttg che aveva scoperto la curiosa interpretazione restrittiva della tracciabilità nelle liste di nozze.