Statali: il piano B prevede tagli alle tredicesime per 3 anni, progressivi

Pubblicato il 27 Giugno 2012 - 09:46 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – C’è anche il taglio delle tredicesime nel pacchetto pubblico impiego: è il piano B in caso dismissioni e risparmi della spending review non andassero in porto. Il Messaggero di oggi pone la stretta sulle tredicesime dei dipendenti pubblici “sullo sfondo” delle altre misure in cantiere annunciate dal decreto approvato lo scorso 15 giugno. Il Giornale, invece, titola con l’ipotesi di congelamento delle tredicesime, quale estremo rimedio, sull’esempio della Grecia. Subito cessioni di società pubbliche, accorpamenti di agenzie fiscali e riduzione degli uffici periferici dei ministeri e delle agenzie.

La prossima settimana, questo l’auspicio del governo sul calendario dei lavori, verranno approvate le nuove misure che incidono direttamente sui lavoratori del pubblico impiego. Ricorso alla mobilità degli statali, possibilità che esiste ma non è stata mai applicata. Insieme al ridimensionamento delle piante organiche negli uffici centrali dello Stato, soluzione morbida perché il taglio potrebbe intervenire laddove in realtà gli esuberi sono molto contenuti, spesso le piante organiche sono incomplete: con questa decisione si abbassa il numero di posti da coprire.

Oppure si agirà sugli ultrasessantenni, agevolandone l’uscita dal lavoro. Ma se il ridimensionamento riguardasse l’intero settore del pubblico impiego il taglio riguarderebbe 300 mila dipendenti, tra Stato e amministrazioni locali. L’importo dei buoni pasto scenderebbe a 5,29 euro, una sforbiciata secca di 2 euro a buono. Il taglio alle tredicesime è inserito in un dossier della Ragioneria dello Stato, potrebbe essere applicato in maniera progressiva, a redditi più alti corrisponderebbero decurtazioni equivalenti. Nel dossier il taglio alle tredicesime resterebbe in vigore per tre anni.