Tremonti ottimista: “Ripresa avviata, abbiamo evitato il peggio”

Pubblicato il 25 Aprile 2010 - 19:06 OLTRE 6 MESI FA

Giulio Tremonti

L’Italia è riuscita ad evitare gli effetti peggiori della crisi economica e la ripresa “appare avviata”: è quanto ha dichiarato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nell’intervento depositato per la riunione dell’International Monetary and Financial Committee.

“Grazie alla limitata esposizione alla bufera dei mercati finanziari internazionali e al collasso del settore immobiliare, i peggiori effetti della crisi si sono fatti sentire solo temporaneamente sull’economia italiana”, si legge nel documento del ministro.

E l’economia italiana, aggiunge Tremonti, “sta ora recuperando ampiamente, in linea con il resto dell’Europa. Il Pil è rimbalzato nel terzo trimestre del 2009 e, dopo una breve pausa nei mesi successivi, secondo i recenti indicatori, la ripresa appare avviata”. In ministro assicura inoltre di attendersi che “l’economia italiana riuscirà ad evitare la maggior parte di effetti di lungo periodo della crisi”.

Il ministro dell’Economia mette in evidenza poi che l’Italia “non avrà bisogno di ampi aggiustamenti strutturali al proprio settore finanziario, né di un riequilibrio tra risparmio e consumi”. I livelli di debito del settore privato, infatti, restano contenuti e le banche sono passate attraverso la crisi “molto meglio di quelle di altri Paesi”.

Inoltre, “il deficit di bilancio è stato molto più limitato di quello della maggior parte dei Paesi avanzati. Questo fa sì che l’economia italiana abbia meno bisogno di ridurre la propria leva finanziaria e sia bene impostata per una graduale ripresa”. Tremonti ricorda peraltro che durante la crisi la politica fiscale italiana è stata caratterizzata da “grande prudenza come dettato dall’elevato debito pubblico”.

E le misure adottate sono state sostanzialmente neutrali dal punto di vista del bilancio, come le “nuove spese compensate da tagli di spesa equivalenti”. In particolare, il ministro ricorda che le misure di sostegno sono state indirizzate a sostenere il settore bancario e per permettere ai flussi di credito di non interrompersi. Il calo dell’attività economica dovuto alla crisi ha spinto il deficit dal 2,7% del 2008 al 5,3% nel 2009, “e ci si attende che scenda gradualmente sotto il 3% entro il 2012”.

Quanto al debito, invece, è salito al 115,8% e dovrebbe “scendere stabilmente dal 2011”. Grazie al ritorno di tassi positivi di crescita, afferma ancora il ministro, “il consolidamento fiscale dovrebbe accelerare”. Tremonti sottolinea infine che il prudente approccio di politica di bilancio dell’Italia è stato “riconosciuto dai mercati”. Lo dimostra il fatto, dice, che “dopo un iniziale aumento nel pieno della crisi gli spread sui rendimenti dei titoli di stato italiani si sono ridotti marcatamente e non hanno subito un forte impatto dai recenti timori sui rischi per il debito di altri Paesi europei”.