Ue: “Prelievo forzoso solo a Cipro. Gli altri Paesi non temano”

BRUXELLES –  L‘Unione Europea prova a tranquillizzare l’euro zona: il prelievo forzoso sui conti bancari sarà solo a Cipro. Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, ha chiarito che la situazione di Cipro è unica e che il prelievo sui conti correnti sono “inevitabili” per salvare il Paese.

In Italia sulla questione è intervenuto anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ha attaccato l’Ue: “L’eventuale decisione di un prelievo forzoso sui depositi bancari proposto dalla Ue al governo cipriota creerebbe un pericoloso precedente che trasformerebbe l’Europa in matrigna”. Squinzi ha anche espresso la propria “fortissima preoccupazione per ciò che sta accadendo a Cipro”.

Complessivamente Bruxelles preleverà dai depositi ciprioti 5,8 miliardi di euro, la stessa somma a cui ammonta l’esposizione finanziaria delle banche tedesche nei confronti dell’isola. La Germania ha respinto la paternità dell’idea. Per l’Ue l’unica cosa che conta è che si arrivi a questa cifra, in modo da sbloccare i nuovi prestiti internazionali da 10 miliardi.

La tassa al momento è prevista al 6,75% per i depositi inferiori a 100mila euro e al 9,9% per quelli superiori ai 100mila euro. Ma nell’eurogruppo di lunedì 18 marzo i ministri delle Finanze dell’eurozona hanno ribadito che secondo loro i piccoli depositi dovrebbero essere trattati diversamente da quelli di maggiore entità. Il ministero delle Finanze cipriota aveva proposto l’esenzione per i depositi sotto i 20mila euro, ma la Banca Centrale lo ha bocciato.  Anche Fmi e Bce hanno ripetuto più volte che la tassa dovrebbe essere progressiva. Alla fine, però, la decisione spetta a Nicosia.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie