Unicredit, Pioneer nel mirino del liquidatore dei fondi Madoff

Pubblicato il 12 Agosto 2010 - 15:52 OLTRE 6 MESI FA

Bernard Madoff

La posizione di Pioneer Alternative Investment (Pai), la divisione della società di gestione del risparmio di Unicredit dedita agli investimenti speculativi, finisce nel mirino del curatore fallimentare dei fondi di Bernard Madoff, Irving Picard, in vista di possibili azioni legali.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, che cita un documento depositato presso il tribunale fallimentare di New York, Picard intende costringere un ex-dipendente della Pioneer a testimoniare sulle analisi condotte dalla sgr di proprietà di Unicredit sui fondi Madoff, nei quali Pai ha investito 800 miliardi di euro per conto dei suoi clienti. Per questo Picard ha chiesto al giudice fallimentare, Burton Lifland, di far emettere un ordine di comparizione dall’Alta corte di Londra, dove vive l’ex dipendente.

La testimonianza, si legge nella richiesta dell’avvocato del liquidatore, Marc Hirschfield, aiuterà ”gli accertamenti” da parte di Picard ”sul ruolo che Pioneer e altre terze parti possono aver giocato in connessione con gli affari” del gruppo Madoff.

In particolare, l’esame di Picard intende accertare le risultanze a disposizioni di Pioneer in relazione ai fondi delle Bermuda, Kingate Global e Kingate Euro, che alimentavano quelli di Madoff (fondi feeder). Inoltre vuole raccogliere dati sul fondo Primeo di Pai e sui fondi Herald e Thema, gestiti da Bank Medici, un piccolo istituto viennese partecipato da Unicredit che nel crac di Madoff ha perso 2,1 miliardi di dollari, nonché la licenza bancaria.

UniCredit e le sue controllate Bank Austria e Pai, secondo quanto risulta dal bilancio 2009 di Piazza Cordusio, sono convenute a New York in tre azioni collettive, insieme a una cinquantina di altre società di gestione del risparmio. Cause da clienti che hanno perso i propri risparmi nello schema Ponzi organizzato da Madoff sono state promosse anche a Vienna contro Bank Austria. La controllata austriaca di Piazza Cordusio è stata anche oggetto di denunce alla magistratura da parte di clienti e dall’autorità di vigilanza dei mercati finanziari di Vienna.