Usa, crisi. Bill Gates daccordo con Buffett: “Più tasse per i ricchi”

Pubblicato il 31 Ottobre 2011 - 20:02| Aggiornato il 1 Novembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

Bill Gates

NEW YORK, STATI UNITI – Insieme Warren Buffett, capo della Berkshire Hathaway e noto come ”l’oracolo di Omaha” per il suo ineguagliabile fiuto negli investimenti, e Bill Gates, padrone della Microsoft, ”valgono” 106 miliardi di dollari, secondo le stime di Forbe’s. Cinquantasei miliardi Gates e cinquanta miliardi Buffett. E, ma anche questa è l’America, sono loro stessi a premere sullo squinternato governo di Barack Obama perchè i ricchi al pari di loro, ma non solo, paghino più tasse.

”I ricchi non fanno che dire ‘lasciateci più soldi’ e noi li spenderemo in maniera che vadano a finire anche nelle tasche della classe media, la famosa teoria reaganiana del ‘trickle down’, ma è una teoria che negli ultimi dieci anni non ha mai funzionato e spero che gli americani finalmente lo capiscano”, ha detto Buffett in una intervista alla Abc. Per chiarire meglio le cose, qualche tempo fa, quando per la prima volta espose la teoria di più tasse per i ricchi e non tanto ricchi, sollevò scalpore affermando: ”Io pago meno tasse della mia segretaria”.

A Buffett si è ora affiancato anche Bill Gates, che di miliardi ne ha più di quanti ne può contare. ”I ricchi dovrebbero pagare più tasse, e sono d’accordo – ha detto anche lui in una intervista alla ABC –  ma per far fronte al deficit americano questo non e’ abbastanza”. Gates è stato però più cauto di Buffett perchè non ha appoggiato esplicitamente la ”Buffett Rule”, la proposta del presidente Barack Obama per aumentare l’imposizione fiscale sui ricchi ispirata dall”’oracolo di Omaha”.

Gates ritiene che anche a fronte della spaccatura fra ricchi e classe media, non ci sia negli Stati Uniti una lotta di classe. ”Davvero non riesco a immaginare uno scenario in cui i milionari e i miliardari scenderebbero in strada e alzarebbero le barricate perché dovrebbero pagare il 4% o il 5% in più di tasse. E’ semplicemente ridicolo”.