WASHINGTON, STATI UNITI – Il rischio di una recessione globale ”è molto alto, forse il 50 per cento di possibilità”, ha detto, ed ha aggiunto: ”Ancora più alto è il rischio di qualcosa che dia la sensazione di essere in recessione. Guardate al tasso di disoccupazione inchiodato al 9,1 per cento. Ebbene, io sono convinto che tra un anno, quando si svolgeranno le elezioni presidenziali, esso sarà ancora più alto di oggi”
Krugman ha sottolineato che ”anche se il piano di Obama potrebbe portare benefici all’economia, l’opposizione repubblicana alle proposte del presidente, oltre alla crisi nell’area dell’euro, rende una recessione una sostanziale possibilità”.
Le congetture sulla possibilità che gli Stati Uniti vengano colpiti da un’altra recessione, e determinarne una globale, vengono discusse frequentemente dagli economisti, con pareri diversi. Mentre il presidente della Banca Mondiale Robert Zoellick, in un recente sondaggio tra altri economisti, ha concordato con la maggioranza di loro nel giudicare che una recessione è improbabile, altri sono meno ottimisti.
Anche Michael Spence, un altro Nobel per l’Economia, ha emulato Krugman nel predire che le possibilità di una recessione sono al 50 per cento. Allo stesso modo la pensa il presidente della Federal Reserve di Chicago, secondo il quale anche se l’economia non è tecnicamente in fase recessiva, l’alto tasso di disoccupazione fa sembrare che di fatto lo sia.
Krugman se la prende con i repubblicani al Congresso di Washinton. Secondo lui il piano di Obama ha il 100 per cento possibilità di essere da loro respinto. Del resto, ha aggiunto Krugman, ”l’attuale situazione politica è tale che anche se Obama proponesse di onorare la maternità, i repubblicani voterebbero contro”.