Usa. Avanza il rischio di una nuova recessione

Pubblicato il 19 Agosto 2011 - 12:14 OLTRE 6 MESI FA

Disoccupati in fila davanti ad un ufficio di collocamento

WASHINGTON, STATI UNITI – Mentre Wall Street cola a picco assieme alle Borse europee, sugli Stati Uniti aleggia sempre piu’ lo spettro della doppia recessione. La preoccupazione e’ molto forte, a tutti i livelli, anche se il presidente Barack Obama (nonostante tutto in partenza per le vacanze estive) cerca di gettare acqua sul fuoco, pur non nascondendo i timori legati a una crescita troppo lenta. Venerdi l’autorevole sito The Huffington Post apre la prima pagina con un titolo a caratteri di scatola: ”Una nuova recessione?”

”Non penso ci sia il rischio di una nuova recessione, ma dobbiamo fare di piu”’, afferma Obama, insistendo soprattutto sulla necessita’ di agire velocemente per frenare la disoccupazione e porre le premesse per una ripresa rapida del mercato del lavoro. Ma le nuvole si addensano sempre piu’, come dimostra la pioggia di dati negativi che ha caratterizzato giovedi la giornata economica negli Usa e contribuito pesantemente al crollo della Borsa.

Si parte proprio dalla disoccupazione (inchiodata al 9,1%), principale preoccupazione della Casa Bianca e argomento preminente della battaglia elettorale per le elezioni presidenziali del 2012. Se il tasso dei senza lavoro non dovesse diminuire sensibilmente, svariati analisti ritengono che la rielezione di Obama ad un secondo mandato diventerebbe problematica. I dati indicano come le richieste di sussidio nell’ultima settimana siano aumentate molto piu’ del previsto, salendo di 9.000 unita’ a quota 408.000.

Inaspettato, poi, il dato di luglio sulla vendita delle case esistenti: era atteso un balzo del 2,7%, e invece si registra una caduta libera a quota -3,5% rispetto al mese precedente. Niente di buono anche dall’indice Fed di Filadelfia, quello attraverso il quale si monitora l’attivita’ del comparto manifatturiero nel distretto orientale degli Usa: ad agosto e’ sprofondato a quota -30,7 dopo il +3,2 di luglio, la performance peggiore dal marzo 2009.

Resta in terreno positivo, invece, il superindice economico americano, salito pero’ di appena lo 0,5%. Piu’ alto del previsto, invece, l’incremento dell’inflazione a luglio (+0,5%).

Insomma, l’America e’ di fronte a numeri che non fanno tremare le vene e i polsi. Mentre – secondo un sondaggio Gallup – la fiducia per la politica economica dell’amministrazione Obama e’ ai minimi, col 71% dei cittadini che non approva il modo in cui il presidente sta gestendo la crisi. Le attese sono ora per il piano annunciato da Obama per i primi di settembre, quello che dovra’ soprattutto rilanciare crescita e occupazione.

Ma la sensazione – sottolineano molti osservatori – e’ che la situazione possa precipitare da un momento all’altro, guardando anche a quello che sta accadendo in Europa. E non è escluso che il presidente anche stavolta non debba interrompere le sue vacanze estive, per le quali è stato criticato da più parti avendo lasciato la Casa Bianca in un momento di grave crisi, quando i disoccupati sono 14 milioni e gli americani temono l’avvento di un’altra recessione.