Usa: la classifica dei manager “paperoni”, guida Ellison di Oracle. In 10 anni ha guadagnato 1,8miliardi di dollari

Pubblicato il 27 Luglio 2010 - 08:01 OLTRE 6 MESI FA

Larry Ellison

“Paperoni” con compensi miliardari, cifre da capogiro come i quasi due miliardi di dollari guadagnati in 10 anni da Larry Ellison, di Oracle, al miliardo o poco più di Barry Diller di Expedia al quasi miliardo di Steve Jobs. Ne ha messi in fila 25, i più pagati di tutti, in una tabellina compilata con molta diligenza, il Wall Street Journal.

In molti casi questi non sono manager comuni, ma gente che ha fondato sviluppato e in casi come quello di Jobs anche resuscitato la loro azienda. E per questo viene spontaneo fare il confronto con il primo ministro italiano Silvio Berlusconi, che nell’altra sua vita, quella di imprenditore, controlla, attraverso la sua finanziaria Fininvest, aziende del calibro di Mediaset, Medusa film, Endemol  e Mondadori.

Tanto per capirci, la sola Mediaset vale in Borsa in questi giorni quasi sei miliardi di euro, cioè otto miliardi di dollari, di cui circa il 40 per cento va a Fininvest o comunque alla famiglia Berlusconi, il che fa da solo più di 3 miliardi di dollari (o quasi due miliardi in euro).

Esaminando i nomi della sua classificam il Wall Street Journal fa notare che non è detto che alla ricchezza accumulata da questi amministratori delegati corrisponda altrettanto profitto per le società amministrate, come il mondo ha amaramente scoperto durante la presente recessione. Una “sorpresa” non piacevole soprattutto in tempi in cui i mega-compensi dei manager hanno creato scandalo dato che alcune società in questione sono state protagoniste di clamorosi crac durante la crisi finanziaria del 2008.

Sul podio di questa classifica troviamo Larry Ellison, fondatore e amministratore delegato di Oracle, è il paperone del decennio, avendo ricevuto in compensi fra il 1999 e il 2009 circa 1,84 miliardi di dollari. La medaglia d’argento va a Barry Diller, che ha incassato da IAC/Interactive ed Expedia.com (il sito di viaggi di cui Iac ha effettuato lo spin off nel 2005) 1,14 miliardi di dollari. La terza posizione spetta al numero uno di Occidental Petroleum, Ray Irani, con 857 milioni di dollari.

Stupisce che Steve Jobs sia fuori dal podio: l’amministratore delegato di Apple, con i suoi 749 milioni di dollari, conquista il quarto posto. Per stilare la classifica dei 25 ad paperoni il Wall Street Journal ha analizzato i salari, i bonus, i benefit e i guadagni realizzati su titoli e stock option dei manager delle maggiori aziende.

Fanno parte della top-25 anche i numeri uno di quattro società finanziarie: Richard Fairbank di Capital One Financial (quinto posto con 569 milioni di dollari), Angelo Mozilo di Countrywide Financial (sesto posto con 528,6 milioni di dollari), Richard Fuld di Lehman Brothers (11mo posto con 457 milioni di dollari) e Sandy Weill di Citigroup (19mo con 361 milioni di dollari).

”Lo studio evidenzia come solo alcuni degli amministratori delegati più pagati sono riusciti a ottenere gli stessi successi per gli azionisti” osserva il Wall Street Journal, precisando come, ad esempio, negli ultimi 10 anni il valore dei titoli Oracle è triplicato, quello delle azioni Apple è aumentato di ben 12 volte. Gli azionisti Dell hanno invece visto scendere il valore dei loro titoli del 66% ”mentre l’amministratore delegato di Dell si e’ portato a casa 454 milioni di dollari”.

”La disparità fra le fortune accumulate dagli amministratori delegati e quelle degli azionisti è abbastanza deprimente e suggerisce che c’è un buon ammontare del compenso che non è legato alla performance” dell’azienda, commenta Jesse Fried, professore dell’università di Harvard. I compensi dei manager sono finiti sotto i riflettori con la crisi finanziaria, ma anche negli anni precedenti erano stati un tema caldo di dibattito. Modifiche alle politiche dei compensi delle società sono infatti state chieste e adottate già dagli inizi degli anni 1980 per cercare di allineare i maxi-stipendi dei manager con i guadagni degli azionisti.

La riforma finanziaria firmata dal presidente Barack Obama la scorsa settimana concede agli azionisti un voto periodico e non vincolante sul piano compensi della società. Dall’analisi del Wall Street Journal sono esclusi alcuni degli uomini più ricchi degli Usa, fra i quali Warren Buffett e Bill Gates. Il primo riceve dalla Berkshire Hathaway un compenso solo nominale. Gates si è dimesso da amministratore delegato di Microsoft nel gennaio 2000 e ha lasciato Microsoft nel 2008.